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Domenica, 28 Aprile 2024
Salute

Glaucoma, la causa più frequente di cecità irreversibile: un milione di malati in Italia

Dal 10 al 16 marzo si rinnova l'appuntamento con la Settimana Mondiale del Glaucoma, una malattia neurodegenerativa definita "il ladro silenzioso della vista" in quanto si manifesta solo in fase avanzata. Ecco perché l'arma più efficace è la prevenzione

Da domenica 10 a sabato 16 marzo torna in 100 piazze italiane “La Settimana Mondiale del Glaucoma” dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità - IAPB Italia Onlus, una campagna di sensibilizzazione che coinvolge in modo capillare il territorio nazionale con la distribuzione di opuscoli informativi per promuovere la conoscenza di questa malattia fra i cittadini, interviste a medici oculisti sui media locali e controlli gratuiti o visite di approfondimento con oftalmologi.

Che cos'è il glaucoma?

La Settimana Mondiale del Glaucoma rappresenta un'occasione fondamentale per ribadire l'importanza della prevenzione e di una diagnosi precoce per la cura delle malattie che mettono a rischio la salute dei nostri occhi e dunque la nostra capacità visiva. Il glaucoma è infatti una malattia neurodegenerativa che porta dei danni irreversibili alla vista, spesso dovuta all’aumento della pressione interna dell’occhio, che può danneggiare in modo progressivo e irreversibile il nervo ottico, ovvero il nervo responsabile della trasmissione delle informazioni visive al cervello. Si verifica così una perdita del campo visivo che inizia dalle porzioni più periferiche coinvolgendo progressivamente quelle centrali.

Un milione di persone affette da glaucoma in Italia

Secondo un report di IAPB Italia, nel mondo le persone affette da glaucoma sono circa 76 milioni, circa 1 milione in Italia, di cui però più o meno la metà non è consapevole di esserne affetta. Purtroppo, il glaucoma è una patologia insidiosa ma silente che fa la sua comparsa solo in fase già avanzata: vista offuscata e ombre ai lati degli occhi, come se si portasse un paraocchi, sono i sintomi che esordiscono nel momento in cui da ladro silenzioso il glaucoma si aggrava facendo la sua comparsa. Nessun tipo di occhiale riesce a migliorare la vista in maniera significativa e se la malattia non viene curata, progredisce fino alla cecità totale. In rari casi, il glaucoma si presenta in forma eclatante ed è impossibile non accorgersene.

Il glaucoma è la causa più frequente di cecità irreversibile. L’occhio è il mezzo che riceve la luce dal mondo esterno, mentre il cervello è l’organo che interpreta la luce e la trasforma in esperienze visive. Tra l’occhio e il cervello esiste un “cavo” di connessione che si chiama nervo ottico. Nel glaucoma, il danno avviene proprio a livello delle cellule e delle fibre che compongono questa struttura. Nella maggior parte dei casi, il nervo ottico viene danneggiato da un aumento della pressione oculare, anche se in realtà i meccanismi che portano alla perdita della vista nel glaucoma sono tanti e complessi.

Che esami fare per capire se ho il glaucoma?

Per capire se c’è la malattia, è fondamentale una visita oculistica completa con l’esame del fondo oculare e la misurazione della pressione dell’occhio. Nei casi sospetti, si esegue un esame del campo visivo. Altri esami utili sono la pachimetria corneale, la gonioscopia e la tomografia a coerenza ottica (OCT). L'esame del campo visivo serve per capire se, fissando un punto davanti a te con la testa ferma, riesci a vedere ciò che ti sta attorno con la coda dell’occhio. È un esame indispensabile perché spesso è proprio la visione laterale che viene lentamente compromessa, senza che il paziente se ne accorga.

Come si cura il glaucoma?

Per curare il glaucoma, l’oculista può utilizzare una terapia laser, che non richiede l’accesso in sala operatoria, oppure delle gocce che devono essere messe tutti i giorni. Se il laser o le gocce non sono sufficienti, l’oculista ha a disposizione numerosi interventi chirurgici che possono essere usati a seconda del caso, finalizzati ad abbassare la pressione dell’occhio. Tuttavia, le terapie servono solo a frenare la progressione della malattia perché purtroppo non esistono rimedi per recuperare quello che si è perso.

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