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Lunedì, 29 Aprile 2024
Sapore d'Irpinia

Sapore d'Irpinia

A cura di Rosa Iandiorio

L’Irpinia è una terra di sapori autentici, custode antica di vini pregiati e specialità gastronomiche ricche di gusto. Un luogo incantevole dove sedersi in silenzio per ammirare la sua anima più vera. L'anima di una terra dove per secoli la natura ha scandito i ritmi del tempo, lasciandoci in eredità un patrimonio agroalimentare immenso. È tempo di partire buongustai per riscoprire insieme questo ‘Sapore d'Irpinia’

Sapore d'Irpinia

Il Giro d'Italia in pizzeria: il nuovo menu di chef Arvonio

Lo chef di "Madremia" si ispira al ricchissimo patrimonio gastronomico nazionale con un chiaro riferimento all’Irpinia e al suo maestro Gualtiero Marchesi

Il giro d'Italia in pizzeria. Ci ha pensato Giovanni Arvonio chef e titolare di Madre Mia che ha presentato alla stampa il suo nuovo menu stagionale.

Un viaggio tra la biodiversità e le ricette del Belpaese interpretate con creatività e tecnica attraverso l'uso dell'arte bianca. Non pizze quindi, ma veri e propri piatti che fanno della tonda la propria tavolozza cimentandosi in abbinamenti non sempre facili per enfatizzare il gusto del ricchissimo patrimonio gastronomico nazionale.

Arvonio ha creato un'offerta originale legata a doppio filo alla cultura e alle esperienze intraprese in circa 20 anni di carriera professionale. Ogni pizza cela un racconto di vita, ogni ingrediente è scelto per un motivo preciso ed ogni gesto culinario è carico di ricordi e significati antropologici.

Il viaggio ha evidenti richiami all’Irpinia. E infatti, non si può parlare di Giovanni Arvonio senza legarlo alla sua terra, ai ricordi delle feste, a e a quei profumi che la domenica invadono ogni ambiente annunciando, in anticipo, il menù della nonna. Nasce così una delle pizze icona della degustazione presentata: "Il fusillo avellinese", un tronchetto che nell'aspetto evoca il rinomato formato di pasta e, nei sapori, il ragù fatto secondo i dettami della cultura campana: passata di pomodoro, provola affumicata, pecorino irpino, carne, ma soprattutto cottura lenta, anzi lentissima.

Il viaggio prosegue in Lombardia con l'omaggio a Gualtiero Marchesi e all'intramontabile risotto oro e zafferano, 'signature dish' del grande maestro di cui Giovanni è stato allievo. Una pizza pregiata che è il giusto tributo ad un grande interprete della tradizione culinaria mondiale da cui Giovanni ha appreso la capacità di traghettare l'esperienza degustativa verso un livello davvero interessante.

Nelle sue pizze, infatti, non c'è solo la qualità dell'ingrediente, ma conoscenza della materia applicata alla manipolazione e alla trasformazione. La tonda diviene così la condensazione delle elezioni mentali di Giovanni, di cui la base lievitata è compagna discreta e al contempo elemento essenziale della creazione. Condimento e impasto si fondono con equilibrio palesando gusto, tecnica e carattere.

L'esperienza prosegue con la 'cinque formaggi' in cui Arvonio attinge dalla straordinaria tradizione casearia del Sud Italia: salsa di fiordilatte, pecorino Carmasciando, torta di formaggio ai frutti rossi, Caciocavallo dei Monti Lattari e Burrata Pugliese compongono una 'nuvola' permeata da sentori che sono espressione dei rispettivi terroir di appartenenza.

Giovanni Arvonio con Marsia del Sorbo-2

Tra le altre pizze degustate citiamo la "Calabra" con ragù di pomodoro San Marzano, provola affumicata, parmigiano all'uscita, salsiccia rossa di Castelpoto, fili di peperoncino, pecorino irpino, pomodori confit; e ancora la "Marinara a Modo Mio" con pomodoro San Marzano, crema di aglio bianco in olio cottura, aglio bianco secco, aglio Orsino del Moera, alici di Cetara, origano, pomodorino confit.

Chiude il sipario con personalità un ultimo richiamo all’Irpinia: il dessert dedicato al gruppo folk Lumanera. Un dolce al cucchiaio a base di nocciola di Avella, noci e castagne 'nfurnate'.

Ad accompagnare la degustazione le etichette di Macchie Santa Maria, Cantina di Montemiletto che con la sua forza, opulenza e piacevole complessità ha sposato la tecnica e l'originalità di chef Arvonio.

Arvonio con I Lumanera-2

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