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Qualità dell'aria, installato un laboratorio mobile Arpac a Grottolella: "Presupposto per le iniziative da porre in essere"

I risultati del monitoraggio in corso in questa specifica area del territorio contribuiranno alla definizione di un quadro approfondito di conoscenza della distribuzione dei principali inquinanti atmosferici nell'hinterland avellinese

Da qualche giorno, in località Pozzo del Sale, un laboratorio mobile dell'Arpac monitora con frequenza oraria un set di inquinanti che comprende ossidi di azoto, monossido di carbonio, ozono, polveri sottili PM10 e PM2.5. Questa mattina, il direttore generale Arpac Stefano Sorvino, il sindaco di Grottolella Antonio Spiniello e il dirigente della UOC Reti di monitoraggio e Cemec Giuseppe Onorati hanno presentato questa ulteriore attività di monitoraggio che sarà utile per avere un quadro approfondito di conoscenza della distribuzione dei principali inquinanti atmosferici nell'hinterland avellinese, integrando una disponibilità di dati che è già ampia.

Qualità dell'aria, installato un laboratorio mobile Arpac a Grottolella: "Presupposto per le iniziative da porre in essere"

Onorati: "Fortunatamente, il dato a Grottolella evidenzia che l'aria è ripulita"

"Si tratta del decimo monitoraggio da quando abbiamo avviato quest'attività in tutto il comprensorio avellinese nel gennaio 2021" afferma Onorati. "Da pochi giorni, abbiamo anche questo laboratorio mobile. L'insieme di questi dati ci consente di comprendere, da un lato, la presenza di situazioni locali particolari e, dall'altro, di capire per determinati inquinanti fin dove si estende l'inquinamento. Il ragionamento va fatto per singoli inquinanti: sappiamo che nell'Avellinese c'è il problema delle polveri sottili, le quali rimangono per molto tempo in atmosfera e sono coinvolte nel fenomeno del rimescolamento. Fortunatamente, il dato a Grottolella evidenzia che l'aria è ripulita: c'è stato il passaggio di un fronte perturbato, i valori di Pm10, addirittura, sono al di sotto dei 10, in un valore compreso tra 2 e 3. Ma già se andiamo a vedere, la giornata di ieri noi siamo rimasti entro i limiti, con un valore di 37 μg/m3, a fronte di un limite di 50. Ma la cosa importante è che le due stazioni di Avellino avevano fatto registrare rispettivamente valori di 36 e 38 μg/m3, valori completamente allineati. Un'altra cosa interessante è la presenza di strumenti che monitorano la misura oraria. Tipicamente, osserviamo nelle ore serali questi aumenti di concentrazioni e ciò deriva da due fenomeni: uno è quello naturale, soprattutto d'inverno, per cui, in assenza di radiazione solare, si creano spesso le inversioni termiche, per cui tutto l'inquinamento che arriva resta in prossimità del suolo; il secondo aspetto è dovuto ai riscaldamenti domestici e alle biomasse che rimangono accesi nelle ore serali. Per quanto riguarda i dati sul biossido di azoto, sono più bassi rispetto ai centri abitati".

L'esigenza di installare il laboratorio mobile, secondo Onorati, deriva dal fatto che: "È l'unica modalità per accogliere dati su più inquinanti anche per una certa durata. Bisogna avere uno o due mesi di monitoraggio per avere risultati significativi. Quando si rilevano misure relative alla qualità dell'aria, viene misurato un valore che è il risultato di tutto l'inquinamento nell'area circostante. Se esiste una situazione di inquinamento molto importante, poi emerge. Ma, per ora, non è emerso niente di specifico. In questo caso, gli inquinanti possono essere anche benzene, toluene o xilene, o anche la componente di Pm2,5".

È impossibile, pertanto, capire dopo due giorni se anche le industrie, presenti soprattutto nel nucleo di Pianodardine, possano contribuire a peggiorare la qualità dell'aria: "Nel frattempo, si deve evincere quale sia il livello di inquinamento totale. Se tale livello è significativo e anomalo rispetto ad altre aree, poi bisogna anche comprendere quali debbano essere i riferimenti presi in considerazione. Queste tipologie di impianti industriali, solitamente, non danno il contributo maggioritario: i dati rilevati qui nell'Avellinese ci dicono che siamo al 10%. Poi, è chiaro che se andiamo all'Ilva di Taranto le percentuali cambiano. Qui non abbiamo impianti così grandi e con camini così importanti".

Sorvino: "Il monitoraggio dei dati è il presupposto per le iniziative da porre in essere"

Ecco le parole del dg dell'Arpac Stefano Sorvino: "Proseguono le attività di monitoraggio, sia ordinarie che straordinarie, da parte delle strutture tecniche dell'Arpac per rilevare la qualità dell'aria nelle sue varie componenti di polveri e gas, sia attraverso il sistema delle centraline fisse, peraltro recentemente potenziate nella capacità di misura, sia attraverso laboratori mobili che, di volta in volta, vengono posizionate durante tutte le stagioni dell'anno in punti variabili del territorio ritenuti sensibili, al fine di arricchire e integrare il set di dati disponibili. In questo caso, su richiesta dell'amministrazione comunale di Grottolella e del sindaco, particolarmente sensibile alla tematica ambientale, si è posizionato questo laboratorio mobile in località Pozzo del Sale, che è immediatamente a ridosso dell'area industriale, la quale è, per definizione, ambientalmente sensibile, come dimostrato anche recentemente da eventi incendiari. Più sono articolate e capillari le campagne di monitoraggio, più siamo in grado di mettere a disposizione delle autorità componenti, enti locali e territoriali, gli elementi di conoscenza necessari e propedeutici all'attivazione degli interventi. È, dunque, un'attività continua: i dati non sono mai scontati, vanno sempre verificati e aggiornati, sono resi fruibili in tempo reale e costituiscono il presupposto per le iniziative da porre in essere".

"È un settore sul quale c'è grande attenzione, anche in ambito regionale" continua Sorvino. "Ci sono anche strumenti nuovi a livello normativo, così come dei meccanismi operativi che consentono di mitigare questa problematica indubbiamente presente nell'hinterland avellinese. Innanziutto, i dati non sono statici e vanno analizzati di volta in volta: sicuramente, ci sono delle criticità ma, probabilmente, non così drammatiche come vengono rappresentate. In secondo luogo, la qualità dell'aria è la risultante di tre elementi: la conformazione geomorfologica che, nella fattispecie del territorio avellinese, è molto penalizzante, avendo una forma di conca, a catena; la situazione meteo-climatica, la quale favorisce o contrasta la dispersione inquinante, a seconda dei movimenti ventosi; infine, le fonti delle emissioni inquinanti che, poi, si articolano in varie tipologie che vanno dal traffico veicolare agli abbruciamenti, dalle attività produttive ai camini, fino ad andare ai riscaldamenti domestici. Per cui il monitoraggio, oltre a essere capillare e distribuito sui territori più sensibili, deve essere sviluppato anche durante il corso delle varie stagioni, rilevando fenomeni di inquinamento anche in rapporto alle diverse caratteristiche dei periodi. Noi, da parte nostra, siamo disposti a potenziare questo monitoraggio: lo stiamo facendo con il nostro personale tecnico qualificato e con le strumentazioni ad alta tecnologia che vengono poste in essere, anche con analisi e modelli che poniamo a disposizione delle autorità competenti".

Sulla Valle del Sabato e su Pianodardine, Sorvino precisa: "Sicuramente, sono situazioni da attenzionare perché contengono delle perduranti criticità, tuttavia diffuse sul territorio regionale e nazionale. Se si pensa che il caso più grave in Italia è relativo alla Pianura Padana, non a caso il nostro Paese è già soggetto a procedure di infrazione a livello europeo. Quindi è una problematica immanente sull'intero territorio nazionale, anche su questo territorio. Una problematica su cui si deve intervenire, attraverso interventi significativi, incisivi e integrati, perché non c'è alcuna misura singola come tale, risolutiva, bensì un mix di azioni per mitigare il fenomeno, obiettivo assolutamente necessario".

Sulle misure adottate dalle amministrazioni comunali: "Non è mio compito esprimere giudizi o valutazioni sulle misure adottate. Devo dire che una certa sensibilità e consapevolezza del problema c'è, in particolare da parte della Prefettura e dell'amministrazione provinciale che hanno adottato delle importanti iniziative di Area Vasta. Poi, ovviamente, gli interventi devono essere i più incisivi e convinti possibili. Il nostro compito è quello di fornire i dati".

Sui roghi agricoli: "Alcune pratiche sono sicuramente negative e concorrono al fenomeno. Le modalità di contrasto, poi, spettano agli enti territoriali, valutandoli in sinergia e, appunto, in un ottica di Area Vasta che, comunque, mi sembra sia stata intrapresa".

Spiniello: "Con il presidente Asi Pisano abbiamo concordato l'esclusione di quest'area dal piano regolatore"

"Stiamo dedicando, già da diversi anni, una certa attenzione alle tematiche ambientali" conclude Antonio Spiniello, sindaco di Grottolella. "Abbiamo impegnato molte risorse, ancora oggi abbiamo bisogno della collaborazione di enti e organismi o agenzie sovracomunali. Il dottor Sorvino si è reso disponibile a organizzare un monitoraggio in questa zona che, ormai, da decenni, è martoriata a tutti i livelli. Non ci dimentichiamo che, fino a poco tempo fa, in quest'area era presente anche la Novolegno. Si sono insediate fabbriche molto inquinanti, basta passare in quell'area per vedere gli effetti prodotti dall'inquinamento da vent'anni a questa parte. C'è l'impianto di depurazione a Manocalzati, l'uscita del casello autostradale, ci sono gli abbruciamenti in una zona agricola ad alta coltivazione, costituita soprattutto da nocelleti. Qui gli abbruciamenti creano problematiche non indifferenti. Quindi, ci siamo attivati non solo per cercare di curare, ma anche prevenire, in futuro, ciò che è successo nei decenni passati e che può riproporsi negli anni a venire. Come? Abbiamo avuto un incontro con l'architetto Pisano, il presidente dell'Asi, con il quale abbiamo concordato l'esclusione di quest'area, destinata a nocelleto, dal nuovo piano regolatore. All'Asi si stanno concentrando molto sulle Zes, un'opportunità sicuramente importante per le aziende. Abbiamo deciso di prendere tempo per l'approvazione di questo nuovo strumento urbanistico dell'Asi. Ma, di qui a un mese, un mese e mezzo, avremo una riunione con l'architetto Pisano per discutere della problematica e siamo già al lavoro per eliminare quest'area dal vecchio piano ASI".

"Quest'area ha già dato tanto, ne va gestita soltanto la riqualificazione" conclude il primo cittadino. "Penso che il nuovo piano regolatore debba prevedere un programma che vada in prospettiva. Bisogna cercare in tutti i modi di salvaguardare la salute dei cittadini. Ormai è risaputo che in quest'ambiente l'inquinamento crea problemi soprattutto tumorali: non si sa come e quando, ma è scientificamente provato". 

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