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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Lotta alla mafia, Colosimo ricorda il giudice Livatino: "Un eroe e un esempio"

Le dichiarazioni del presidente dell'Antimafia a margine del convegno "Il compito quasi sovrumano del giudicare. L'eredità di Rosario Livatino"

Nella giornata di oggi, in occasione della mostra "Sub Tutela Dei" dedicata a Rosario Livatino - noto come il "giudice ragazzino" - presso l'ex Carcere Borbonico di Avellino si è tenuto il convegno dal titolo "Il compito quasi sovrumano del giudicare. L'eredità di Rosario Livatino". All'incontro erano presenti il Procuratore della Repubblica Tribunale di Avellino Domenico Airoma, il Presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere On.le Chiara Colosimo, il Dirigente Libera Associazione Forense l'Avv. Carlo Torti, il Prefetto di Avellino Paola Spena, il Comandante provinciale dei Carabinieri di Avellino il Colonnello Domenico Albanese e il Questore di Avellino Nicolino Pepe.

Lotta alla mafia, Colosimo ricorda il giudice Livatino: "Un eroe e un esempio"

Colosimo: "Livatino, un eroe e un esempio da raccontare"

"Il giudice Livatino è un esempio e va raccontato come tale perché, in questo momento, c'è la necessita di parlare di eroi positivi, quelli che della normalità hanno fatto una bandiera ma che per quella normalità hanno perso la vita e ci hanno regalato l'Italia in cui viviamo" ha affermato il presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo.

"Per sconfiggere la mafia è necessario parlarne"

A coloro che sostengono che in Irpinia non ci siano infiltrazioni della criminalità organizzata, Colosimo ha risposto: "Credere che la mafia non esiste è purtroppo il primo lascia passare che consente a questa di prolificare. Bisogna avere il coraggio di dire sempre le cose come stanno, di fare i nomi dei clan, di dirsi ad alta voce che c'è solo un modo per sconfiggere la mafia e quel modo ce l'hanno insegnato altri eroi quando dicevano che occorreva parlarne. Noi siamo qui anche per discutere del problema della criminalità organizzata in questo territorio".

Lotta alle infiltrazioni mafiose nella società, nell'economia e nelle istituzioni

"Tra i temi all'ordine del giorno dell'attualità politica vi è anche quello della criminalità giovanile che spesso diventa manovalanza della criminalità organizzata - ha sottolineato il presidente dell'Antimafia - noi abbiamo due possibilità: la prima è quella di semplificare il più possibile il messaggio indirizzato ai giovani dicendo loro che fare soldi facili, magari spacciando, è un modo per entrare e uscire dal carcere e non per goderseli. Ottenere guadagni con sacrificio e studio è invece la maniera giusta per riscattare tutti i territori, soprattutto quelli del Mezzogiorno, perché apre alla seconda possibilità, quella di sviluppo per una terra che ne ha bisogno".

Sulle operazioni contro i "bonus edilizi falsi": "I bonus edilizi sono ormai punti importanti per la criminalità organizzata, già dagli anni '90 vi erano infiltrazioni mafiose nel settore delle costruzioni. È evidente che, insieme a questo, dobbiamo denunciare la questione corruzione sotto tutti i punti di vista. Dall'inizio del mio mandato sostengo che tagliare le casse ai clan è l'unico modo per fermarli perché effettivamente la mafia oggi si occupa prevalentemente di economia".

Per quanto riguarda la penetrazione delle mafie nelle istituzioni: "È uno dei temi che ho posto all'attenzione della Commissione parlamentare, infatti presto si insedierà un comitato che si occuperà principalmente delle infiltrazioni nei Comuni. Chi fa da tramite con la criminalità organizzata dentro le istituzioni non può sedere nelle istituzioni e non può tornarci. Questa è la mia posizione e cercherò di portarla avanti anche dal punto di vista legislativo. Inoltre, non bisogna sottovalutare la parte amministrativa e tecnica che spesso nei Comuni fa da tramite tra chi viene eletto e chi da fuori cerca di infiltrarsi".

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