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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Aste OK, le indagini patrimoniali ai raggi X: "Togli i soldi dal conto prima che lo blocchino!"

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza per il processo nato dall'inchiesta "Aste ok" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d'illeciti che vede protagonista il Clan Partenio

Nella giornata di oggi, presso il Tribunale di Avellino, in composizione collegiale presieduta dal presidente Dott. Roberto Melone, a latere Gilda Zarrella e Vincenza Cozzino, ha avuto luogo una nuova udienza per il processo nato dall'inchiesta "Aste ok" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d'illeciti che vede protagonista il Clan Partenio.  Nel filone processuale di “Aste OK”, come già abbiamo riferito, sono stati aggiunti nuovi atti che hanno portato all'emergere di tre nuovi indagati. Queste nuove iscrizioni nel registro degli indagati sono state scoperte grazie agli atti aggiuntivi presentati presso il tribunale di Avellino dagli agenti del nucleo di polizia economica finanziaria di Napoli. I nomi dei nuovi indagati sono Ciriaco De Nardo di Montoro, Caterina De Nardo residente a Montoro e Daniela Marra residente a Volturara Irpina. Gli inquirenti sostengono che questi tre indagati, agendo come testimoni della procura, hanno favorito il Nuovo Clan Partenio consapevolmente, ma con fini personali. Il pubblico ministero, il dottor Henry John Woodcock ha chiesto di depositare i suddetti atti. L’avvocato Carlo Taormina, difensore di Gianluca Formisano, ha presentato opposizione alla richiesta di deposito del decreto di sequestro relativo ai tre nuovi indagati. Opposizione cui si sono associati anche l’avvocato Villani e l’avvocato Saccomanno. Il collegio scioglierà la riserva nel corso della prossima udienza, calendarizzata a settembre. 

Il primo ad essere escusso è stato il maresciallo dei carabinieri di Avellino, il quale si era occupato in modo completo delle intercettazioni. Durante quel procedimento, egli si era occupato a fondo delle intercettazioni, compreso l'ascolto delle trascrizioni. Il suo ruolo era stato prettamente tecnico, limitandosi a trascrivere materialmente quanto veniva registrato. Tutto ciò che riguardava le aste giudiziarie era stato considerato particolarmente rilevante, oltre alle conversazioni riguardanti i soggetti ritenuti facenti parte della criminalità organizzata locale.

Successivamente è stato il turno del Luogotenente della Guardia di Finanza. Quest’ultimo ha svolto indagini patrimoniali all’interno dell’inchiesta. Le persone oggetto degli accertamenti sono Livia Forte, Modestino Forte, alcuni loro familiari e anche Aprile Armando Pompeo. Le indagini sono state condotte dai militari delle Fiamme Gialle del Nucleo Pef di Napoli, che hanno effettuato una serie di verifiche patrimoniali e perquisizioni il 14 ottobre 2019 presso le abitazioni e gli uffici degli imputati. 

Durante le verifiche condotte dalle Fiamme Gialle, sono stati scoperti diversi titoli finanziari di proprietà di Armando Aprile, uno dei principali imputati nel processo "Aste Ok" e difeso di fiducia dall'avvocato Alberico Villani. Questi titoli hanno successivamente fornito una serie di informazioni sommarie, che hanno contribuito a ricostruire ulteriori dettagli legati alle aste e alle procedure oggetto dell'inchiesta condotta dalla Dda di Napoli, soprattutto per quanto riguarda Livia Forte e altri membri della sua famiglia. In aula, il militare della Guardia di Finanza ha riferito anche il contenuto di alcune conversazioni intercorse tra Aprile Armando Pompeo e un familiare, il quale gli riferiva: "Togli i soldi dal conto prima che lo blocchino!"

Inoltre, sono stati prodotti una serie di assegni a testimonianza delle attività finanziarie oggetto dell'indagine, e il Pubblico Ministero ne ha richiesto l'acquisizione. Il finanziere ha affermato di aver effettuato accertamenti per comprendere l'identità delle persone che hanno emesso tali assegni circolari. Adesso ci sarà una breve sosta e, la prossima udienza, è attesa per il 6 settembre 2023. 

Aste Ok e il coinvolgimento del Nuovo Clan Partenio

L’indagine, convenzionalmente denominata “ASTE OK”, ha consentito di disarticolare un’organizzazione malavitosa composta da membri di spicco del c.d. “Nuovo Clan Partenio” (egemone nel capoluogo irpino, oggetto dell’operazione “PARTENIO 2.0”, condotta il 14 ottobre del 2019), nonché da imprenditori e professionisti. Dalle risultanze investigative è infatti emerso un contesto di espansione degli interessi criminali del gruppo camorristico ai redditizi settori delle aste e delle acquisizioni immobiliari, unito a un sempre forte e corrispondente interesse a influenzare la vita politica e amministrativa della città di Avellino, allo scopo di accedere alla “cabina di regia” delle scelte operate dalla Pubblica amministrazione, per esempio, per l’appunto, in materia urbanistica ed edilizia. In particolare, anche attraverso le elaborate investigazioni economico-finanziarie sviluppate per seguire i trasferimenti d'immobili ceduti all’asta e gli anomali flussi di regolamento, l’indagine ha consentito di acclarare forti legami tra alcuni sodali del clan camorristico, i titolari di alcune società d'intermediazione immobiliare e professionisti nel settore i quali, avvalendosi dell’intimidazione derivante dal vincolo associativo, inibivano a proprietari esecutati la partecipazione alle aste giudiziarie aventi per oggetto propri beni, in questo modo appropriandosene al fine di chiedere ai medesimi ex-proprietari una quota di denaro maggiorata qualora avessero voluto rientrarne in possesso.

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