Nuovi autoctoni d'Irpinia, Slow Food presenta l'antico vitigno "Grecomusc"
Martedì alle 14.00, al Vinitaly, in degustazione le annate 2016 e 2019 di: Cantine Fratelli Addimanda, Cantine Lonardo e Cantine Guastaferro
Presso il VINITALY Tensostruttura Area B collettiva CCIAA Avellino Piazza IRPINIA la, Condotta Slow Food “Irpinia Colline dell' Ufita Taurasi" organizza un evento dedicato ad un prezioso vitigno autoctono d’Irpinia: il “Roviello o Rovello bianco“, ormai noto come il Greco Musc.
L’incontro sarà moderato da Giancarlo Gariglio di Slow Wine, la guida dedicata al mondo del vino. Ad ogni calice saranno abbinate pietanze a base dei presidi Slow Food dell'Irpinia e della Campania.
L'evento mira a diffondere e promuovere questo antico vitigno attraverso la degustazione di due annate in particolare, la 2016 e la 2019, scelte dalle uniche azienda che producono questo vino - Le Cantine Fratelli Addimanda, Cantine Lonardo e Cantine Guastaferro - in quanto considerate le migliori fino ad oggi.
Cos'è il GrecoMusc
Il “Greco Musc” è una varietà autoctona minore a bacca bianca. L’aggettivo “musc’” indica che durante il processo maturativo il chicco appassisce rapidamente soltanto sulla buccia, rendendola più rugosa, mentre la polpa, nel suo interno, risulta integra e più concentrata.
Descrizione
Dal 2009 è iscritta nell’elenco dei vitigni autoctoni italiani con il nome di “Rovello” o “rovello bianco”. Il nome coniato dai vigniaioli locali è legato al più famoso vitigno “Greco”, anche se con esso non ha alcun legame di parentela. È stato semplicemente usato a lungo come uva da taglio per il Greco. Il rovello bianco ha il grappolo grande ma spargolo e il chicco possiede la singolare caratteristica che la buccia cresce a dismisura rispetto alla polpa interna e genera così l'inconfondibile aspetto di uva moscia, "Grecomusc’" appunto. Ciò genera un rapporto solido/liquido a sfavore di quest’ultimo, e genera condizioni di vinificazioni con una scarsa resa in liquido.