È 'tiempo re scasà', sono i giorni della Transumanza
Dal 7 al 9 giugno il rito della Transumanza, 130km lungo la via dei Tratturi dalla Puglia a Montella
In Irpinia sopravvive un rito arcaico in cui è l’animale che detta i tempi e le modalità di allevamento.
È la transumanza, patrimonio immateriale dell'umanità che, per chi è del mestiere, i vaccari, prende il nome di 'scasata', per indicare il trasloco ovvero la migrazione stagionale del bestiame.
Un viaggio dal fascino incredibile testimonianza unica dell'equilibrio sorprendente tra uomo e natura. Un rito che prende forma periodicamente in autunno e in tarda primavera quando, lungo le vie erbose dei “tratturi” riprende il viaggio nella storia di una tradizione primitiva.
Oggi, 7 giugno l'Irpinia rivive la sua festa più autentica e lo fa in nome di Giuseppe Capone, scomparso troppo presto, ma che tanto ha fatto per tenere viva l'antica pratica della Transumanza. Gli allevatori Felice e Massimo Moscariello guidati dal suono della “scasatura” (enormi Campane sonanti), gesti ripetuti e ritmi ben scanditi seguiranno le vacche podoliche lungo il tratturo Foggia-Montella. Tre giorni per un totale di 130 km tra Puglia e Campania.
Come diceva Giuseppe Capone 'e tiempo re scasa', è tempo di migrare dalla pianura alla montagna per ridare vita ad un fenomeno che è entrato di diritto tra i patrimoni immateriali dell'umanità. Una grande festa che per la comunità segna l'arrivo dell'estate.