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Sapore d'Irpinia

Sapore d'Irpinia

A cura di Rosa Iandiorio

L’Irpinia è una terra di sapori autentici, custode antica di vini pregiati e specialità gastronomiche ricche di gusto. Un luogo incantevole dove sedersi in silenzio per ammirare la sua anima più vera. L'anima di una terra dove per secoli la natura ha scandito i ritmi del tempo, lasciandoci in eredità un patrimonio agroalimentare immenso. È tempo di partire buongustai per riscoprire insieme questo ‘Sapore d'Irpinia’

Sapore d'Irpinia

Al tramonto la tradizione dell'acqua di San Giovanni, un rito che resiste

Quest'acqua mista ai profumi naturali dei fiori nella notte di San Giovanni raccoglie la 'Rugiada degli Dei' e pulirsi con essa porta amore e salute

La notte fra il 23 e il 24 giugno è da sempre considerata una notte magica e non è un caso che proprio in questo giorno si celebrino riti propiziatori e purificatori legati ad una serie di leggende che aleggiano sulla nostra provincia. 

La magia è strettamente correlata al solstizio d’estate, perché la "Notte di Mezzaestate" è quella in cui tutto può succedere, un giorno di streghe e demoni, ma anche del bene che vince sul male. È la notte in cui la natura è nel pieno del suo splendore in cui tutte le piante e i loro frutti hanno la loro massima espressione e bellezza. Sarà questo uno dei motivi perché, prima dell'avvento del cattolicesimo, nacquero una serie di riti con cui ringraziare il sole che da la vita e per ritrovare alleanza con la Madre Terra.

Oggi è una notte in cui è bello stare in silenzio nella natura, godendosi la quiete e sentendosi parte di essa rievocando antiche usanze che secondo le leggende, avrebbero incredibili proprietà curative e benefiche, capaci di portare in dono salute, fortuna e amore. 

È il caso dell'acqua di San Giovanni di cui ce ne parla la sommelier Jenny Auriemma che ogni anno da forma a questo tipico rito che resiste in tutta Italia. 

"Nonostante i secoli trascorsi abbiamo ancora tradizioni legate ai riti celtici che accompagnavano con acqua e fuoco questo momento di mezza estate - spiega Auriemma - Il fuoco e cioè i falò di San Giovanni sono ancora diffusi nelle campagne irpine e sannitiche, mentre l'acqua resta per molti di noi un rituale propiziatorio e di purificazione che porterà amore, fortuna e salute". 

La preparazione dell'acqua di San Giovanni inizia al tramonto del 23 giugno e ognuno la può preparare liberamente, mettendoci petali di fiori e foglie di piante, specialmente aromatiche, a piacimento secondo quello che trova nelle proprie campagne. 

"Si raccolgono diversi tipi di fiori, ma anche diverse varietà di erbe aromatiche, che andranno a comporre l’acqua benefica. Fra le varie tipologie di fiori ed erbe le più utilizzate sono: fiori di iperico, lavanda, artemisia, malva, fiori e foglie di menta, rosmarino e salvia. Si possono trovare e raccogliere anche i fiordalisi, i papaveri, le rose o la camomilla, in base alle fioriture presenti nel proprio territorio. Una volta raccolte, dopo il tramonto, erbe e fiori devono essere messe in una bacinella, in dialetto ‘vacile’. A questo punto si lasciano all’esterno per tutta la notte, così che possano assorbire la rugiada del mattino, capace di donare loro le proprietà curative". 

La leggenda, infatti, narra che durante la notte di San Giovanni cade la Rugiada degli Dei, capace di influenzare piante e fiori donando loro una particolare forza: il solstizio d’estate sarebbe la porta attraverso cui gli Dei fanno passare i nuovi nati, proprio sotto forma di rugiada. 

L'acqua ottenuta deve poi essere utilizzata la mattina del 24 giugno per compiere il magico rito per un futuro prospero e di felicità. 

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