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Rifiuti, a rischio l'affidamento del servizio al pubblico

La delibera della Corte dei conti stoppa gli affidamenti al pubblico e non lascia alternative alla gara e, dunque, al privato

L'affidamento in house del servizio di gestione dei rifiuti rischia di subire un contraccolpo insormontabile. Il macigno invalicabile, che blocca anche l'Ato Rifiuti irpino, è rappresentato dalla delibera che la Corte dei conti ha inviato all’Eda di Caserta e che ha indotto tutti gli Ato della Campania, compreso quello di Avellino, a richiedere un parere legale “pro veritate” per opporsi. La Corte dei conti delibera che, per poter affidare in house il servizio dei rifiuti, “la norma fa salvi gli affidamenti in essere alla data del 31 dicembre 2022”.

Ato Rifiuti di Avellino non rientra nelle tempistiche

Per affidamenti in essere si considerano quelli con un “contratto di servizio stipulato e decorsi 60 giorni dall’avvenuta pubblicazione delle delibera di affidamento alla società in house sul sito dell’Anac”. E il termine per stipulare il contratto di servizio sarebbe fissato al 30 marzo. L’Ato di Avellino, evidentemente, non è rientrato in queste tempistiche. Da qui la decisione di affidarsi al legale di Napoli, Alfredo Contieri. “Il 4 febbraio 2023 – si legge nella determina dell’ente di Collina Liguorini - il CdA di Eda Avellino ha deliberato di scegliere le modalità del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Il provvedimento è stato inviato alla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti della Campania, ai fini dell’acquisizione del parere di sua competenza”. L’Ato, nel dettaglio, afferma: “Un provvedimento di analogo contenuto, avente però ad oggetto l’acquisizione del 51% del capitale sociale della GISEC S.p.A. – Società in house della Provincia di Caserta, è stato adottato dal CdA di Eda di Caserta”.

Una decisione che potrebbe spalancare le porte al privato

La determina dell’Ato, quindi, chiarisce anche che la Sezione di Controllo della Corte dei Conti della Campania ha ritenuto che l’articolo in essere, che ha introdotto una disciplina transitoria di carattere derogatorio applicabile fino al 30.03.2023, pur consentendo agli Eda l’acquisizione di quote di capitale di società in house esistenti, non permetta loro la successiva assegnazione alle stesse della titolarità dei servizi afferenti il ciclo integrato dei rifiuti”. In pratica, l’Ato sarebbe costretto ad effettuare una gara per l’affidamento del servizio rifiuti in Irpinia – escluso il sub ambito di Avellino – che potrebbe seriamente spalancare le porte al privato; un esito, quest'ultimo, che renderebbe ancora più incandescente una vicenda già rovente.

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