Caffè al bar, da “Come c…o coce!” a “Come c…o costa!” è un attimo

Caffè al bar? Probabilmente la risposta ovvia e scontata “Sì, grazie”, potrebbe essere presto sostituita dall’opposta “No, grazie. Non me lo posso permettere”. Già, perché anche il breve ma intenso rituale quotidiano, a cui moltissime persone sono abituate, sembra essere diventato un lusso in quasi tutta la penisola italiana. E Avellino non sembra essere esclusa dall’elenco delle città che piano piano stanno aumentando i prezzi del caffè, e più in generale della colazione che molti italiani, di ogni età, amano fare al bar.

Secondo un’indagine di Assoutenti, il prezzo medio di una tazzina di caffè al bar in Italia è aumentato dell’11,5% rispetto al 2021, arrivando a costare attualmente in media 1,16 euro a tazzina, rispetto all’1,04 euro dell’anno precedente. I prezzi più alti si registrano in diverse città del Nord, ma in linea generale sono davvero poche le città italiane dove il caffè al bar non supera il prezzo di un euro, e tra queste non rientra certo Avellino, dove un espresso costa da 1 a 1,20 euro.

Ad Avellino, alcuni esercenti hanno scelto di non seguire la tendenza

Negli ultimi mesi, infatti, abbiamo assistito all’aumento dei prezzi anche in alcuni bar del capoluogo. Tuttavia non è possibile fare un discorso generale, perché alcuni esercenti hanno invece scelto di evitare il rialzo e mantenere i prezzi proposti fino ad ora ai clienti, la maggior parte dei quali sono clienti abituali che non vorrebbero di certo trovarsi di fronte a un caffè dal sapore troppo amaro.

L’aumento dei prezzi dell’espresso al bar ha sicuramente un impatto significativo sulle tasche degli italiani che seguono il rituale quotidiano del caffè al bar, da soli o in compagnia, accompagnato da una brioche o come pausa al volo dal lavoro. Qualsiasi siano le modalità e i tempi scelti per consumarlo, i numeri parlano chiaro e chiedere agli italiani di rinunciare al caffè al bar sarebbe una vera follia. In Italia, infatti, vengono consumati circa 6 miliardi di caffè ogni anno, per un costo complessivo della pausa caffè incrementato di 720 milioni di euro rispetto al 2021. Il giro d’affari per il caffè è passato dai 6,24 miliardi di euro di due anni fa ai quasi 7 miliardi di euro del 2023.

Un vero e proprio patrimonio economico e culturale, quello che si è creato tra una miscela e l’altra, perché si sa che in Italia, in particolare al Sud, si gusta uno dei migliori caffè d’Europa. Per questo l’aumento dei prezzi è senz’altro poco gradito a chi non potrebbe rinunciare alla breve ma intensa pausa dell’espresso al bar.

Una sfida sia per i consumatori che per i baristi

Le cause di questo aumento sono diverse: dall’aumento delle bollette energetiche, che ha portato a un incremento dei costi per gli esercizi pubblici, all’impennata dei prezzi delle materie prime. Ad Avellino, sembrerebbe che una delle cause possa essere ricercata nell’aumento degli affitti dei locali che ospitano i bar. Così che gli esercenti si trovano quasi costretti ad aumentare i prezzi dei prodotti al pubblico.

Al momento, dunque, i cittadini italiani, compresi gli avellinesi, devono fare i conti con il fatto che l’amata pausa caffè al bar è diventata un po’ più costosa negli ultimi anni. Un piccolo lusso al quale è davvero difficile rinunciare, ma è anche vero che l’aumento del prezzo dell’espresso al bar rappresenta una sfida sia per i consumatori nel dover resistere alla pausa o cercare di diminuirne il numero giornaliero o settimanale, sia per i baristi e gli esercenti che devono cercare di bilanciare i costi in continua crescita con la soddisfazione dei propri clienti, per non dover servire loro un caffè dal gusto troppo amaro.

E, se è vero che il vero caffè deve seguire la regola delle 3 C, si dovrebbe fare in modo che il detto napoletano non si trasformi da “Come c…o coce!” a “Come c…o costa!”.