rotate-mobile
Devi disattivare ad-block per riprodurre il video.
Play
Replay
Play Replay Pausa
Disattiva audio Disattiva audio Disattiva audio Attiva audio
Indietro di 10 secondi
Avanti di 10 secondi
Spot
Attiva schermo intero Disattiva schermo intero
Skip
Il video non può essere riprodotto: riprova più tardi.
Attendi solo un istante...
Forse potrebbe interessarti...

Tesori nascosti e legami duraturi: unisciti alle Giornate FAI di Primavera 2024

Sei pronto a esplorare i tesori nascosti della nostra terra? Le Giornate FAI di Primavera, in programma per sabato 23 e domenica 24 marzo, si avvicinano rapidamente, e c'è tanto da scoprire

Sei pronto a esplorare i tesori nascosti della nostra terra? Le Giornate FAI di Primavera, in programma per sabato 23 e domenica 24 marzo, si avvicinano rapidamente, e c'è tanto da scoprire! Anche in Irpinia, come ogni anno, il FAI di Avellino si sta preparando a organizzare le sue giornate. Quest'anno, i volontari del FAI saranno a Montella, con due attesissime tappe: la Cappella e cenotafio Capone e il Complesso del Monte - Chiesa S. Maria della Neve e ConventoEmanuela Miccichè, Capogruppo Giovani FAI di Avellino, condivide con entusiasmo le esperienze dei nostri volontari attivi nel gruppo, offrendo uno sguardo privilegiato sulle emozioni e le esperienze condivise dai giovani partecipanti. "Terra, patrimonio, cultura e bellezza: questi sono i pilastri che guidano e ispirano i giovani del Gruppo FAI Giovani di Avellino. Ma c'è di più. C'è la condivisione, l'amicizia e la creazione di legami duraturi. L'invito è esteso a tutti coloro che desiderano vivere l'esperienza del volontariato anziché semplicemente ascoltarne parlare!", afferma Emanuela. 

Diverse sono le esperienze narrate da Emanuela. Mauro, giovane studente liceale e volontario, la descrive come straordinaria, evidenziando l'incontro con persone eccezionali. Questa stessa atmosfera positiva è riscontrata da Carlo, appassionato archeologo e fotografo, che ha trovato nel gruppo il luogo ideale per valorizzare la sua terra. Chiara, affascinata dalla bellezza dei luoghi e delle persone, sottolinea l'importanza del legame con gli altri volontari. Alessia, universitaria fuorisede, porta con sé un bagaglio di crescita personale e formativa. Attraverso le attività del gruppo, ha riscoperto un profondo legame con la propria terra, riflettendo su tematiche di forte impatto emotivo.

Attività del FAI: valorizzazione del patrimonio culturale

Il Fondo  Ambiente Italiano ha un obiettivo condiviso su tutto il territorio nazionale e, con il nostro supporto, realizza eventi mirati alla valorizzazione e alla promozione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico. Le imminenti Giornate FAI di Primavera risvegliano la bellezza di luoghi nascosti, accogliendo quanti curiosi si spingono nei nostri itinerari e ci seguono per il resto delle attività locali! Diamo voce al desiderio dei nostri sostenitori di stupirsi! Non resta che seguirci sui nostri canali ufficiali e inviare la propria candidatura come volontario! Ti aspettiamo per condividere insieme la passione per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e la bellezza dei luoghi che ci circondano. Unisciti a noi nelle Giornate FAI di Primavera e contribuisci a rendere speciale questo evento unico nel suo genere!

Fai parte della nostra missione di condivisione e scoperta. Ti aspettiamo!

Cosa scoprirete durante le giornate FAI di primavera in Irpinia? 

Montella: Cappella e cenotafio Capone  

La cappella gentilizia della famiglia Capone è un edificio di particolare interesse culturale e storico-artistico dalla storia unica e inusuale. Abitualmente non è aperta al pubblico, soprattutto negli ultimi anni essendo stata oggetto di un lungo e minuzioso restauro che l'ha riportata all'antico splendore. Ad oggi, si trova all'interno di un complesso che offre diversi servizi alla cittadina di Montella, come l'asilo, e comprende, oltre alla cappella, anche dei giardini, un palazzo e il cenotafio, un monumento sepolcrale privo dei resti mortali.

La cappella, nell'aspetto in cui oggi si presenta, fu eretta e inaugurata nel 1912 per volere di Adele Solimene a vent'anni dalla morte del figlio Giulio Capone e a otto anni dalla morte del marito Scipione Capone. L'edificio nacque su una costruzione già esistente. Infatti, Giulio Capone aveva fatto costruire, nel giardino della sua casa, una torre che doveva servirgli da osservatorio astronomico e che in seguito fu ristrutturata e adeguata a cappella. Già il palazzo familiare aveva subito un restauro e un ammodernamento alla fine del XIX sec. quando Giulio decise di fare demolire degli antichi edifici che imbruttivano il giardino, adornato il palazzo di un atrio con colonnato e che aveva fatto costruire un corridoio che collegasse la struttura al giardino e all'osservatorio astronomico.

Dal punto di vista architettonico, la cappella si presenta con una simmetria perfetta di tutti gli elementi ed è piena di simbolismi palesi e nascosti. La perfezione simmetrica è segno di ordine e di rigore mentale di chi ha commissionato l'opera e ciò sorprende chi la ammira. Il portale d'ingresso è sormontato da uno stemma araldico rinascimentale di riuso ed è affiancato, a destra e a sinistra, da due colonne cilindriche, con a fianco altre due colonne pur esse cilindriche, ma senza capitello e quindi mozze. La facciata è inoltre abbellita da bassorilievi che rappresentano la Madonna con il bambino al centro e due santi domenicani ai lati, oltre a otto angeli disposti simmetricamente, quattro da un lato e quattro dall'altro, anche questi di riuso. Completa il tutto una croce sorretta da altri tre angeli, anche questi di riuso in quanto fatti con marmo di Carrara. La simmetria esterna si riflette anche all'interno, dove è possibile ammirare un esempio di matroneo, ovvero lo spazio riservato alle donne durante le funzioni religiose. L'ambiente è adornato da diversi dipinti, un soffitto a cassettoni in legno di castagno e il pavimento che è una vera e propria opera d'arte: è fatto in graniglia perfettamente conservato.

Durante le Giornate FAI di Primavera i visitatori potranno conoscere un complesso monumentale solitamente chiuso e scoprire dei tesori che prima non conoscevano, con un percorso che parte dalla cappella Capone, illustrando la sua particolarissima storia e perdendosi nei dettagli simbolici che la rendono un luogo unico; proseguirà nel giardino all'italiana, abbellito da piante e statue, fino ad arrivare al Cenotafio, percorrendo quel triste ma affascinante viale del tramonto di cui si è parlato nelle righe precedenti.

Montella: Complesso del Monte - Chiesa S. Maria della Neve e Convento 

Il complesso monumentale del Monte si trova nel comune di Montella e domina, dall'alto di una collina, tutta la vallata sottostante. Compongono il Complesso, esteso per circa 3 ettari, la chiesa di Santa Maria della Neve o del Monte, il convento ed i ruderi del castello normanno-angioino, il tutto racchiuso in una cinta muraria di epoca tardo medievale. Il sito è di proprietà dell'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento (fondata nel 1539) ed è visitabile solo previa prenotazione e concessione dell'autorizzazione.

La storia del convento e della chiesa si intrecciano con quella del castello, costruito dai longobardi durante il X secolo a difesa della valle sottostante. Seguendo il fenomeno dell'incastellamento, ben presto gran parte della popolazione si rifugiò entro le mura, costruendo strade, case e botteghe, in quello che possiamo definire il "Borgo del Monte". Al periodo longobardo risalgono alcune cappelle rinvenute in sito a seguito degli savi operati a partire dal 1980. Tra queste una in particolare, quella dedicata alla Madonna del Monte, su cui si sviluppò nel XVI secolo, ad opera del Monte di Pietà (fondato ed amministrato dell'Arciconfraternita del SS. Sacramento), l'odierna chiesa di Santa Maria della Neve.

L'opera di ricostruzione della cappella, in uno con la costruzione di un romitorio, ebbe inizio nel 1554 e terminò nel 1586; il complesso fu quindi affidato all'Ordine dei frati Minori Conventuali Riformati di S. Francesco ed in seguito agli Osservanti riformati. Il Monte di Pietà lo dotò degli arredi sacri, degli arredi comuni, del patrimonio librario della biblioteca. Il 3 gennaio 1642, con atto rogato dal notaio Giovan Paolo Boccuti furono donati dalla famiglia Grimaldi, feudatari, il giardino ed il castello ormai divenuto rudere. A seguito delle leggi eversive successive all'Unita d'Italia i frati dovettero abbandonare il convento, salvo ritornarvi negli ultimi anni del secolo. Ma solo fino agli anni Venti, a partire dai quali chiesa e convento furono definitivamente abbandonati. Nel corso dei secoli sia il convento che la chiesa hanno subito diverse modifiche, adattando la propria pianta alle esigenze dei monaci che qui vivevano.

Durante le Giornate FAI di Primavera i visitatori avranno la possibilità di visitare questi luoghi carichi di fascino e di storia, iconici per tutta la provincia Irpina. Con un percorso che partirà dalla chiesa di Santa Maria della Neve e che, tra i vari ambienti del complesso, tra pale d'altare, affreschi e decorazioni lignee, porterà negli ambienti del convento, luoghi che raccontano la storia delle persone che lo hanno abitato, fino al giardino dove, come già detto nelle righe precedenti, si potranno ammirare le coltivazioni identiche a quelle che curavano i monaci di secoli fa, proprio come un salto indietro nel tempo. Il tutto, in una cornice paesaggistica davvero sorprendente.

Video popolari

Tesori nascosti e legami duraturi: unisciti alle Giornate FAI di Primavera 2024

AvellinoToday è in caricamento