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Mercogliano saluta Michelino: 15 anni di amore siano esempio per tutti nei confronti dei randagi

Michelino andava in cerca di cibo e carezze, in silenzio. Si stendeva al fresco dei platani di viale San Modestino, sulle panchine, sui gradini del Banco di Napoli. Lasciatecelo dire, Michelino è un pezzo di storia di Mercogliano.

Mercogliano dice addio a Michelino, il cagnolone mascotte del paese ai piedi del Partenio che negli anni è stato amato e accudito dalla comunità. Così come accade per altri cani che non hanno una casa, i quali, si spera, nonostante le cure che diversi cittadini volontari non fanno mai mancare, possano trovare una sistemazione più confortevole e sicura della strada (adottate!).

Michelino aveva circa 15 anni, ma era ancora così bello e dolce da sembrare un eterno cucciolo. Un paio di giorni fa, è stato trovato accasciato in un'aiuola, si pensava stesse cercando un po' di frescura in questi giorni di caldo estremo, ma purtroppo non era così. Grazie alla chiamata di alcuni passanti, è stato subito soccorso dai medici del pronto soccorso veterinario che gli hanno diagnosticato un brutto male. Oltre ad avere diversi problemi al cuore, un grosso tumore aveva ormai compromesso stomaco, fegato e pancreas. Per lui, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. Ha lasciato Mercogliano che lo porterà sempre nel cuore.

Michelino dava e riceveva amore

Tantissimi i messaggi di affetto sui Social, da parte delle altrettante persone che lo hanno conosciuto e amato. In particolare da coloro che si sono presi cura di lui da sempre fino agli ultimi giorni di vita. Per chi frequentava, negli anni passati, lo storico Happy Chef in viale San Modestino, Michelino è stato anche il nostro compagno di tante serate, insieme alla sua Brunella, successivamente adottata dalla famiglia del fast food, anche lei scomparsa circa 4 mesi fa. 

Durante i due anni di pandemia, Michelino è stato ospite di una famiglia, ma poi è tornato in strada perché a lui l'appartamento con l'ascensore proprio non piaceva. A lui piaceva vagare per le vie del paese, fare tappa da tutti i macellai. Lo si vedeva spesso, e ce lo raccontano anche le foto postate nelle ultime ore, con un osso tra le zampe, disteso al fresco, a gustare il suo premio. Sì, un premio. Perché Michelino era educato e rispettava persino le file nelle attività del paese: senza pretendere nulla, riceveva tanto. A volte, forse, anche troppo. Forse per colpa di quegli occhioni irresistibili. C’era chi gli preparava la merenda nel pomeriggio e gli faceva trovare sempre una ciotola piena d'acqua (quello che dovremmo fare tutti, in particolare con questo caldo, per i randagi), chi gli metteva l’antiparassitario, chi si occupava della toelettatura. 

Chi può e deve faccia qualcosa per i randagi

Michelino andava in cerca di cibo e carezze, in silenzio. Si stendeva al fresco dei platani di viale San Modestino, sulle panchine, sui gradini del Banco di Napoli. Lasciatecelo dire, Michelino è un pezzo di storia di Mercogliano. L'affetto che ha ricevuto in vita, e che sta ricevendo ancora oggi dopo la sua morte, possa essere d'esempio per tutti, nei confronti dei randagi che girano per le strade di Mercogliano. E che non sono certo pochi. Così come non è poco l'impegno che serve per prendersene cura. Chi può e deve, e questo è un appello a chi ha la responsabilità di controllo e prevenzione del randagismo sul territorio e soprattutto a chi ha a cuore il benessere degli animali, faccia qualcosa per coloro che sanno dare amore incondizionato. Nel ricordo di Michelino, al quale auguriamo buon ponte dell'arcobaleno.

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