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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cultura

Il prestigioso premio Masi al grande enologo Luigi Moio

Al patron di Quintodecimo il trofeo per aver contribuito ad esaltare l'antica cultura della vite nel mondo

Svelati da parte della presidente della Fondazione Masi, Isabella Bossi Fedrigotti, i cinque vincitori della 36/ma edizione del Premio Masi. A Emilio Franzina, Paola Marini e Elena Zambon il Civiltà Veneta; a Lugi Moio il Premio Internazionale Civiltà del Vino; e a Yolande Mukagasana il Premio Internazionale Grosso D'Oro Veneziano. La cerimonia di premiazione sarà il 30 settembre.

Si tratta di un riconoscimento molto importante, nato nel 1981 con il Premio Masi Civiltà Veneta, conferito a personaggi originari delle Venezie che si sono distinti nei campi della letteratura, dell'arte, del giornalismo, della scienza, dello spettacolo e dell'economia, e che con la loro opera hanno promosso e valorizzato le capacità della gente veneta nei più vasti campi dell'attività umana, facendosi portatori dei valori fondamentali di questa terra. Molto originale l'oggetto del Premio: una botte di Amarone Masi, uno dei prodotti più espressivi e peculiari della terra veneta.

Negli anni a questo riconoscimento si é allargato ad una platea piú internazionale, per questo si é pensato di aggiungere altri due premi di respiro mondiale. Il Premio Internazionale Masi Civiltà del Vino rivolge la propria attenzione al grande mondo della vitivinicoltura internazionale e premia le personalità più rappresentative che hanno contribuito ad esaltare l'antica cultura della vite, in una cerimonia che simbolicamente si svolge nel periodo della vendemmia, la stagione più bella e significativa per la Valpolicella e per l'intero mondo del vino. Inoltre il Premio Internazionale Grosso d'Oro Veneziano, ovvero, un riconoscimento internazionale riservato a personalità che hanno contribuito a diffondere un messaggio di cultura, solidarietà e progresso civile nel mondo. Questo premio intende ricordare i lunghi secoli di pace e di prosperità nelle diverse regioni ai confini della Repubblica Serenissima ed è simbolicamente rappresentato dalla prima moneta d'argento coniata a Venezia alla fine del Trecento e usata per alcuni secoli come moneta corrente in una vasta area mitteleuropea e mediterranea.

"I nomi dei premiati e il loro vissuto portano in primo piano temi talvolta urgenti e anche di drammatica attualità per l'Europa e il nostro Paese - commenta Isabella Bossi Fedrigotti - Confidiamo che anche in questa edizione il Premio rappresenti l'occasione per accrescere la conoscenza culturale, l'unica che può dare avvio a un cambiamento positivo e consapevole." 

Per Sandro Boscaini, vice presidente Fondazione Masi e presidente Masi Agricola "le figure premiate e le loro testimonianze sono esempio per le giovani generazioni ma sono anche stimolo per noi tutti nel riappropriarci di quei valori, oggi confusamente offuscati, che in passato hanno permesso al nostro Paese di crescere, sia culturalmente che industrialmente, contribuendo così al benessere generale". 

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