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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cultura

Giuseppe Scopelliti presenta "Io sono libero", un libro che sfida il passato e apre nuovi orizzonti

Sotto la suggestiva volta dell'ex Chiesa del Carmine ad Avellino, si è svolta la presentazione del libro "Io sono libero" di Giuseppe Scopelliti

Sotto la suggestiva volta dell'ex Chiesa del Carmine ad Avellino, si è svolta la presentazione del libro "Io sono libero" di Giuseppe Scopelliti. L'evento ha attirato l'attenzione non soltanto degli appassionati di politica, ma di tutti coloro che sono interessati a scoprire la storia di un uomo che ha affrontato le sfide della vita con coraggio e determinazione.

"Governare e mantenere sempre una distanza adeguata, anche rispetto ai ruoli di coloro che hanno il compito di gestire, può far sì che le persone incomincino a guardare la politica in maniera diversa, specialmente a livello locale, distinguendo politica e democrazia", afferma Scopelliti. "In Calabria, si era creata una condizione in cui venivano denigrati determinati uomini. Quando si costruisce questo tipo di filiera, anziché magari esserci una informazione obiettiva, incomincia ad essere un'azione quotidiana costante di emarginazione. I processi vengono fatti prima nelle piazze, per le strade, e poi nella fase conclusiva nelle aule dei tribunali. Una serie di giornalisti, rispondendo a determinate logiche, mi hanno messo in cattiva luce davanti ai cittadini. Qui nasce il problema di una comunicazione deviata. È un sistema malato. Non credo che il problema della giustizia sia incentrato solo ed esclusivamente sulle intercettazioni o sugli uffici dei pubblici ministeri. L’abolizione dell’abuso d’ufficio, in questo senso, consentirà a tante persone di avvicinarsi nuovamente alla politica.Con grande tristezza interiore, fino a quando in questo paese non si registrerà un riequilibrio dei poteri dello Stato e fino a quando la politica sarà subordinata ad altri poteri, avremo una situazione che, ovviamente, non garantirà uno sviluppo e una crescita adeguati nella nostra comunità nazionale. C'è un grande limite nella pianificazione che tende a coinvolgere il detenuto, perché quelle sono anche il segno della capacità delle mattine prima della liberazione. Dopo tanti anni, i tempi all'interno di una struttura penitenziaria si rallentano e sono molto meno caotici rispetto a ciò che viviamo noi all'esterno. Tuttavia, non è corretto continuare a commettere errori. Ci sono grandi limiti nel coinvolgimento del detenuto che viene gestito in maniera adeguata dal personale penitenziario che – all’occorrenza – svolgono anche il ruolo di psicologi. Ho visto queste situazioni e devo dire che è una bella realtà vedere che ci sono uomini dello Stato che non abusano della divisa, ma che invece si prestano a una convivenza del genere. Manca, però, un chiaro indirizzo sulla gestione trattamentale del detenuto. Deve esserci un programma predefinito in base alle predisposizioni dei detenuti. Solo in questo caso può essere effettuata una relazione dettagliata in grado di valutare in maniera adeguata se i detenuti sono pronti a essere reintrodotti nella società", conclude.

Chi è Giuseppe Scopelliti?

Giuseppe Scopelliti, figura di spicco della Destra finiana e noto per i suoi incarichi come leader del Fronte della Gioventù, sindaco di Reggio Calabria e governatore della Regione Calabria, ha scelto di raccontare la sua storia in un'intervista raccolta e curata dal giornalista Franco Attanasio.

L'aspetto più intrigante che catturerà sicuramente l'attenzione dei lettori è il fatto che Scopelliti abbia deciso di aprire il libro dei suoi ricordi dopo aver scontato una condanna a quattro anni e sette mesi per il reato di falso ideologico. Questa condanna è legata a vicende che risalgono al periodo in cui era sindaco di Reggio Calabria, tra il 2008 e il 2009.

Ciò che rende ancora più significativa questa storia è il fatto che Scopelliti sia l'unico in Italia a pagare un prezzo così alto per un reato amministrativo di questa natura. La sua vicenda giudiziaria ha suscitato numerose discussioni, sia per l'esito del processo che secondo i suoi sostenitori avrebbe dovuto avere un diverso epilogo, sia per la severità della pena che, a loro parere, risulta sproporzionata rispetto alla natura specifica dell'accusa. Nonostante ciò, Scopelliti ha accettato il verdetto con senso di responsabilità e rispetto per le istituzioni, dimostrando di mantenere saldo il suo orientamento politico-amministrativo anche nei momenti di avversità.

Un confronto con il passato difficile 

L'ex presidente della Regione Calabria si confronta con il suo passato con serenità ed equilibrio, riportando alla luce emozionanti ricordi, immagini e personaggi che hanno contribuito al "Pantheon" della storia italiana. Con chiarezza, Scopelliti afferma di aver chiuso definitivamente con la sua carriera politica e affida ai lettori la valutazione di una ricostruzione che, senza dubbio, darà molto da discutere.

Altrettanto significativo è il contesto in cui l'intervista ha preso forma. La conversazione tra Scopelliti e Attanasio si è sviluppata all'interno del carcere di Arghillà, un luogo che per ragioni diverse ha accolto entrambi gli uomini. Questa esperienza condivisa ha sicuramente influenzato la profondità e l'intensità delle parole che emergono dalle pagine del libro, offrendo un'opportunità unica per il pubblico di entrare nel cuore del suo autore.

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