Del jeans non si butta via niente, nasce 5.ERRE il progetto di economia circolare e inclusione sociale
Giovani rifugiati politici, famiglie afghane e ucraine, saranno impegnate in un progetto di economia circolare per creare nuovi prodotti da vecchi jeans inutilizzati
Un laboratorio sperimentale di sartoria sociale è nato dall’incontro tra la Cooperativa di Comunità Stazione Goleto, lo spirito di iniziativa di Salvatore Caruso e l’associazione Onlus Irpinia 2000, la quale gestisce il progetto SAI di Sant’angelo dei Lombardi.
Il risultato è 5.ERRE, ovvero, 'Riuso,Riutilizzo,Riciclo, Rammendo, Reinserisco': un progetto curato dal sarto Salvatore Caruso il cui obiettivo è dare nuova vita a vecchi indumenti e, allo stesso tempo, integrare le comunità in fuga dal loro Paese nel nostro territorio. Infatti, attraverso tale iniziativa, giovani rifugiati politici, famiglie Afghane e Ucraine, saranno impegnate nel laboratorio creativo per realizzare originali prodotti da jeans inutilizzati.
“Utilizzare materiali tessili in disuso e logorati ha una doppia valenza. Ridare nuova vita ad un capo di abbigliamento e quindi favorire l’economia circolare ma anche dare il giusto valore al lavoro artigianale impiegato per ricondizionare ogni singolo pezzo che diventa unico” spiega Salvatore Caruso.
La prima fase prevederà la raccolta di indumenti usati non più utilizzati prevalentemente tele di jeans (pantaloni, camicie, giubbotti) successivamente il materiale raccolto verrà smontato e ricucito dando vita a nuovi prodotti.
Una storia che si lega a un utilizzo futuro, passione, voglia di cambiare la propria vita di chi oggi ha chiesto accoglienza in Italia, questi gli ingredienti principali utilizzati per amalgamare il progetto.
I jeans saranno raccolti presso la sartoria artigianale di Salvato Caruso in via Tedesco a Calitri.
