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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Ad Avellino l'esibizione dei tiktoker Very & Sasy, interviene la Polizia di Stato

L'area è stata rapidamente gremita da centinaia di giovani, esaltati dalla performance, e questo ha richiesto l'intervento delle forze dell'ordine. Ma è veramente necessario organizzare "Eventi" dove si celebra l'accettazione dell'illegalità e della violenza come scelta di vita?

Era la prima volta ad Avellino per Very & Sasy e, a questo punto, la speranza è che sia anche l'ultima. I famosi tiktoker partenopei si sono esibiti nel piazzale antistante la "Dama del Vino" in Viale Italia. L'area è stata rapidamente gremita da centinaia di giovani, esaltati dalla performance. Ovviamente - in uno spazio così piccolo, con le auto in transito che facevano fatica a "schivare" i troppi occupanti dell'area - si è reso necessario l'intervento della Polizia di Stato, che ha dovuto sgomberare la strada. 

Pochi giorni fa l'accoltellamento del figlio e la frase: "Ora faccio la guerra!"

Alla fine di maggio, il figlio dei due noti influencer napoletani Very e Sasy è stato accoltellato. Si tratterebbe di Kekko che, come spiega la mamma in alcuni video, sarebbe stato colpito da un 13enne con due fendenti al fianco. Il giovane figlio della coppia nota su TikTok non è mai stato in pericolo di vita. La notizia è stata diffusa dalla stessa Very che, nel rispondere ad un fan, ha affermato: "Fortunatamente sta bene. Gli hanno dato due coltellate e tiene: ha avuto i punti e gli hanno fatto una tac. Tutto bene, ha solo una piccola lesione all'intestino. Dobbiamo solo andare avanti. Ora, però, faccio la guerra con tutti. Me lo sono messo in testa: i miei figli nessuno me li deve toccare".

Questo tipo di mentalità non può e non deve essere associato a musica e spettacolo

A più riprese abbiamo affermato che, quando si organizza un evento, non si può prescindere dal puntare su artisti in grado di coinvolgere il pubblico con la simpatia e uno spensierato divertimento. Ma, in questo caso, il discorso è ben diverso: l’ospite diffonde un messaggio costantemente votato alla giustificazione dell’illegalità. All’accettazione della violenza e addirittura alla "rappresaglia" per lo sgarro subito. Una serie di atteggiamenti di chiara e riconosciuta natura criminale. 

I ragazzi devono comprendere che - anche in un momento in cui la crisi del commercio sembra divenuta un altare intriso di lacrime e sangue - in questo caso, non si sta celebrando soltanto il trash e la volgarità. "Eventi" di questo tipo rappresentano l'accettazione dell'illegalità e della violenza come scelta di vita. Senza ombra di dubbio, una cantante non dovrebbe pronunciare parole come "Ora, però, faccio la guerra con tutti. Me lo sono messo in testa". Questo tipo di mentalità non ha nulla a che vedere con la musica o con lo spettacolo. Questo tipo di mentalità deve necessariamente essere relegato nelle pagine di cronaca dei giornali. 

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