Rifiutate terapie domiciliari a bambina disabile: anche il MID in soccorso di Emanuela
Anche il Coordinamento Regione Campania del M.I.D. Movimento Italiano Disabili si è espresso relativamente al caso della bambina di 12 anni di Chiusano San Domenico rimasta senza terapie domiciliari
Anche il Coordinamento Regione Campania del M.I.D. Movimento Italiano Disabili si è espresso relativamente al caso di Emanuela, la bambina di 12 anni di Chiusano San Domenico rimasta senza terapie domiciliari: “Unitamente alla famiglia di Emanuela chiediamo che vengano riconosciute le giuste terapie domiciliari e con personale qualificato. Così come chiediamo che venga immediatamente revocato il provvedimento di sospensione delle terapie; garantendo, in questo modo, una legittima assistenza sanitaria”.
La storia di Emanuela
Emanuela, 12 anni di Chiusano San Domenico, è una bambina disabile. Purtroppo, stando a quanto i familiari hanno raccontato ai microfoni di Avellino Today, la piccola frequentava il centro di riabilitazione Teoreo LeVille sito a Montefalcione. Frequentava perché - questo - non avviene più. La bambina svolgeva quattro/cinque sedute domiciliari settimanali, costantemente seguita da una fisioterapista. Quest’ultima, però, ha dovuto assentarsi per diversi mesi e il centro ha mandato una sostituta che non è riuscita a entrare in sintonia con la bambina. I familiari hanno chiesto di sostituirla con un’altra ma - dopo un mese senza terapia – è giunta la chiamata dal centro in cui venivano proposte le terapie ambulatoriali. All’ovvio rifiuto della famiglia di Emanuela, la decisione del centro si tramutava immediatamente nella sospensione delle terapie.