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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Processo Nuovo Clan Partenio, gli avvocati cominciano a giocarsi le loro carte

Nella giornata di oggi, all'interno dell'Aula di Assise del Tribunale di Avellino, è iniziata la discussione degli avvocati di fiducia degli imputati accusati, a vario titolo, di associazione di stampo camorristico, tentata estorsione, usura e turbata libertà degli incanti

Continua il processo che vede imputati gli affiliati al Nuovo Clan Partenio; accusati, a vario titolo, di associazione di stampo camorristico, tentata estorsione, usura e turbata libertà degli incanti. Nella giornata di oggi, all'interno dell'Aula di Assise del Tribunale di Avellino - dinanzi al giudice dott. Gian Piero Scarlato, con i giudici a latere dott. Giulio Argenio e dott. Lorenzo Corona - è iniziata la discussione dei difensori di fiducia degli imputati. Nella scorsa udienza, invece, si è svolta la requisitoria del Pm Antimafia dott.ssa Simona Rossi. Il pm dell'antimafia, dopo aver ripercorso cinque anni di indagine e tutti i principali episodi delittuosi contenuti nelle oltre trecento pagine di ordinanza, a distanza di due anni e mezzo dalle misure cautelari, ha chiesto - complessivamente - 387 anni di reclusione per i 21 imputati. 

Il primo avvocato a discutere è stato Michele Basile, difensore di fiducia di Giuseppe Moscariello. Per l'imputato, il Pm ha chiesto anni 17 di reclusione. Il penalista ha focalizzato la sua discussione sugli spostamenti del suo assistito, i dati registrati dal GPS, e - sul punto - ha dichiarato che non vi è l'assoluta certezza investigativa. L'avvocato Basile ha chiesto l'assoluzione per insufficienza di prove: "Una richiesta di pena, quella del Pubblico Ministero, assolutamente esorbitante; che non tiene assolutamente conto del fatto che l'imputato fosse incensurato e, ancora di più, del suo rapporto con gli altri imputati e anche il contributo effettivo all'associazione criminale. Non ho trovato un solo segmento di prova che potesse dimostrare la sua concreta affiliazione al clan ". 

Successivamente è stato il turno dell'avvocato Generoso Pagliarulo, difensore di fiducia di Sabino Mariano, per cui il Pm ha chiesto la pena di 5 anni di reclusione: "L'attività investigativa ha mostrato che il ruolo del mio assistito, anche per un brevissimo periodo di tempo, è sempre stato quello di autista. In un'altra occasione, ancora, ha riscosso del denaro ma, da parte sua, non c'è mai stata una concreta attività estorsiva. Senza mai parlare di trattative economiche o accordi. Questo ce lo dicono le intercettazioni. Non si configura il reato di concorso che, al Mariano, viene contestato. Lui è sempre stato soltanto un autista e non ha mai praticato l'attività di usura. Chiedo, per questi motivi, l'assoluzione perchè il fatto non sussiste e perché, soprattutto, non esistono prove che avvalorino il reato di usura". 

L'avvocato Giacomo Pace, difensore di fiducia di Franco Ambrosone, per cui sono stati chiesti anni 9 di reclusione: "Questo episodio è soltanto un lampo all'interno del processo. Tutto è cristallizzato nella videoregistrazione in cui, per l'imputato, si evince un esercizio arbitrario delle proprie funzioni; poichè lui ha effettivamente prestato denaro ma senza chiedere interessi usurai e ha effettivamente chiesto la restituzione del denaro prestato. E abbiamo la prova certa che nulla è stata restituito al mio assistito. Pensare che Ambrosone si sia rivolto alla camorra per soli 550 euro è assurdo. Nel suo caso, ovviamente, si è trattato solo di una scelta scellerata dettata dalla rabbia. Io chiedo la riqualificazione del fatto e non può esistere l'aggravante mafiosa. Vista la partecipazione e le sostanziali ammissioni, mi auguro, in caso di condanna, ci sia la sospensione della pena". 

La prossima udienza, adesso, è attesa per il 30 maggio; quando proseguiranno le discussioni dei difensori. 

Processo al Nuovo Clan Partenio, il filone dell'estorsione e dell'usura

Questo filone processuale è relativo all’inchiesta condotta dalla Dda di Napoli sul clan Partenio che vede alla sbarra i fratelli Pasquale e Nicola Galdieri, ritenuti a capo dell’organizzazione malavitosa irpina, insieme ad altre persone. Nelle oltre mille pagine di ordinanza cautelare è evidenziato lo spessore criminale del clan diretto dai fratelli Galdieri che si occupavano di usura ed estorsioni. Per gli inquirenti, infatti, il gruppo criminale è nato dalle ceneri del vecchio clan Partenio che a fine anni ’90 ha insanguinato la provincia di Avellino. Un’organizzazione che faceva capo ai Genovese e che gestiva un grosso traffico di cocaina.

Al termine della requisitoria del 16 maggio 2023, il Pubblico Ministero, dott.ssa Simona Rossi, ha avanzato le seguenti richieste di pena:

Pasquale Galdieri, chiesti anni 30 di reclusione, 

Nicola Galdieri, chiesti anni 27 di reclusione,

Carlo Dello Russo, chiesti anni 30 di reclusione, 

Ernesto Nigro, chiesti anni 20 di reclusione, 

Diego Bocciero, chiesti anni 24 di reclusione, 

Luigi De Simone, chiesti anni 18 di reclusione, 

Angelo Genito, chiesti anni 22 di reclusione, 

Antonio Matarazzo, chiesti anni 20 di reclusione,

Giuseppe Moscariello, chiesti anni 17 di reclusione, 

Ludovico Nittolo, chiesti anni 19 di reclusione, 

Mario Rosania, chiesti anni 18 di reclusione,

Antonio Taccone, chiesti anni 20 di reclusione, 

Carmine Valente, chiesti anni 26 di reclusione,

Giuseppe Giovanni Volpe, chiesti anni 10 di reclusione,

Renato Freda, chiesti anni 17 di reclusione,

Giuliana Brogna, chiesti anni 6 di reclusione, 

Giuseppina Nigro, chiesti anni 18 di reclusione,

Martino De Fazio, chiesti anni 9 di reclusione,

Franco Ambrosone, chiesti anni 9 di reclusione,

Giuseppe Durante, chiesti anni 22 di reclusione,

Sabino Mariano, chiesti anni 5 di reclusione. 

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