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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Processo Aste OK, gli spostamenti di Formisano ai raggi X: "Il margine di errore è nullo"

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza per il processo nato dall'inchiesta "Aste ok" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d'illeciti che vede protagonista il Clan Partenio

Nella giornata di oggi, presso il Tribunale di Avellino, in composizione collegiale presieduta dal presidente Dott. Roberto Melone, a latere Gilda Zarrella e Vincenza Cozzino, è ripreso il processo nato dall'inchiesta "Aste ok" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d'illeciti che vede protagonista il Clan Partenio. Il primo atto disposto dal Tribunale di Avellino è il ricongiungimento della posizione di Carlo Dello Russo, difeso di fiducia dall'avvocato Gaetano Aufiero. La posizione dell'imputato, infatti - solo per l'udienza precedente - era stata stralciata. In seguito, l'avvocato Danilo Iacobacci, difensore di Manlio Di Benedetto, ha depositato i provvedimenti del Tribunale del Riesame di Napoli e della Corte di Cassazione con i quali ha documentato come i reati contestati al Di Benedetto fossero stati ritenuti insussistenti dal punto di vista della gravità indiziaria già prima ancora dell'inizio del dibattimento, ed ha prodotto una sentenza del GUP di Napoli che, facendo leva proprio su quei provvedimenti, aveva disposto lo scorso mese di maggio il non luogo a procedere per una coimputata separatamente giudicata.

La prima testimonianza odierna, richiesta dall'avvocato Alberico Villani, è stata quella del genero di Livia Forte. Si è trattato di una testimonianza molto breve che non ha fornito alcun elemento di particolare rilievo. Il secondo testimone, che ha risposto alle domande dell'avvocato Benedetto Vittorio De Maio - difensore di fiducia di Flammia Antonio - è stato un altro custode giudiziario che ha fornito dettagli sulle procedure finanziarie relative ad alcune aste oggetto di indagine. Il testimone ha ricordato l'episodio della sospensione di un'asta a causa del riscontro di un abuso edilizio che ha reso impossibile proseguire la vendita. Successivamente è stato conferito l'incarico di comprendere la natura di questi reati e, ovviamente, riconfigurare il prezzo di base dell'asta. Il custode giudiziario ha anche raccontato della richiesta di visionare un immobile - avvenuta nel 2019 - da parte di Armando Aprile. L’imputato giunse davanti all’immobile in compagnia di Livia Forte e altre persone, compreso Antonio Flammia, che chiesero di visitare l’immobile tutti insieme.

Successivamente è stato ascoltato il direttore di un'associazione impegnata nell'accoglienza per i senza fissa dimora, citato dall'avvocato Nicola D’Archi, il difensore di Antonio Barone. Ha raccontato la stipula di un atto notarile con l’imputato Barone, avvenuta nel 2019, e nulla più. La quarta testimonianza è stata richiesta dall'avvocato Carlo Taormina, difensore di Gianluca Formisano. Il teste è colui che ha svolto l'analisi del contenuto del cellulare dell’ingegnere Formisano, mappando i suoi spostamenti. Il testimone ha confermato la precisione e l'accuratezza del sistema e della copertura satellitare del GPS: "Il margine di errore è praticamente nullo". Sono stati ricostruiti in aula alcuni spostamenti compiuti, nel 2019, da Gianluca Formisano che hanno attirato l'attenzione degli investigatori. Il testimone, rispondendo alle domande dell'avvocato Nicola D’Archi, ha chiarito anche cosa accade quando la mappatura viene interrotta, ad esempio quando il cellulare viene spento: “La mappatura riporta l’ultima posizione registrata. Se, al momento della riaccensione del dispositivo, la mappatura riferirà la nuova posizione e, tra le due registrazioni, ci sarà un vuoto non localizzato”. Il testimone, infine, ha aggiunto che, nelle sue mappature, comunque, non sono mai state registrate disconnessioni. 

Dopo è stato ascoltato un altro testimone, gestore finanziario in servizio ad Avellino, voluto dall’avvocato Taormina. Al centro delle domande del penalista, le operazioni oggetto d’indagine relative alla società "Arca di Noè", la quale aveva come soci Gianluca Formisano e Antonio Barone, quest'ultimo rappresentato nella società dalla moglie.   

L’ultima testimonianza, un avvocato, è stata citata dall’avvocato Taormina e dall’avvocato Rosaria Vietri – ma, la teste, è risultata indagata in procedimento connesso. Pertanto, poteva avvalersi della facoltà di non rispondere. Un diritto che, il legale, ha scelto di esercitare.

La prossima udienza, adesso, è attesa per il 25 ottobre 2023.

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