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Cronaca

Il processo al Nuovo Clan Partenio si è concluso: tre secoli di carcere per gli imputati

Nella giornata odierna, finalmente, si è concluso il processo che ha visto gli affiliati al Nuovo Clan Partenio imputati di vari reati, tra cui associazione di stampo camorristico, tentata estorsione, usura e turbata libertà degli incanti

Nella giornata odierna, finalmente, si è concluso il processo che ha visto gli affiliati al Nuovo Clan Partenio imputati di vari reati, tra cui associazione di stampo camorristico, tentata estorsione, usura e turbata libertà degli incanti. La sentenza è stata emessa presso il Tribunale di Avellino dal giudice dott. Gian Piero Scarlato, coadiuvato dai giudici a latere dott. Giulio Argenio e dott. Lorenzo Corona. Questo processo fa parte dell'inchiesta condotta dalla DDA di Napoli sul clan Partenio, che ha portato alla sbarra i fratelli Pasquale e Nicola Galdieri, ritenuti capi dell'organizzazione criminale irpina, insieme ad altre persone. Le oltre mille pagine dell'ordinanza cautelare evidenziano la gravità dei crimini commessi dal clan diretto dai fratelli Galdieri, che si occupavano di usura ed estorsioni. Secondo gli inquirenti, il gruppo criminale è sorto dalle ceneri del vecchio clan Partenio che, alla fine degli anni '90, ha seminato il terrore nella provincia di Avellino. Questa organizzazione era guidata dai Genovese ed era coinvolta in un vasto traffico di cocaina.

Durante la requisitoria del Pubblico Ministero Antimafia, dott.ssa Simona Rossi, tenutasi il 16 maggio 2023, dopo aver ripercorso cinque anni di indagini e tutti i principali episodi delittuosi descritti nelle oltre trecento pagine dell'ordinanza, sono stati richiesti complessivamente 387 anni di reclusione per i 21 imputati. Il Pubblico Ministero ha scelto di non fare ulteriori repliche. 

Al termine della Camera di Consiglio, durata circa cinque ore, il Tribunale di Avellino ha emesso la seguente sentenza:

  1. Franco Ambrosone, anni di reclusione 2 e mesi 6,
  2. Diego Bocciero, anni di reclusione 20,
  3. Giuliana Brogna, anni di reclusione 4 e mesi 6,
  4. Luigi De Simone, anni di reclusione 13 e mesi 9,
  5. Martino De Fazio, anni di reclusione 2 e mesi 6, 
  6. Carlo Dello Russo, anni di reclusione 24 e mesi 9,
  7. Giuseppe Durante, anni di reclusione 16,
  8. Renato Freda, anni di reclusione 14, 
  9. Pasquale Galdieri, anni di reclusione 25,
  10. Nicola Galdieri, anni di reclusione 21,
  11. Angelo Genito, anni di reclusione 19, 
  12. Ernesto Nigro, anni di reclusione 17, 
  13. Giuseppina Nigro, anni di reclusione 14 e mesi 6, 
  14. Ludovico Nittolo, anni di reclusione 14, 
  15. Mario Rosania, anni di reclusione 13 e mesi 6, 
  16. Sabino Mariano, anni di reclusione 4, 
  17. Antonio Matarazzo, anni di reclusione 14, 
  18. Giuseppe Moscariello, anni di reclusione 13 e mesi 9,
  19. Antonio Taccone, anni di reclusione 15,
  20. Carmine Valente, anni di reclusione 21,
  21. Giuseppe Giovanni Volpe, anni di reclusione 9 e mesi 9. 

La conclusione di questo processo rappresenta una vittoria per la giustizia e un segnale forte contro la camorra irpina, dimostrando la determinazione delle istituzioni e delle forze dell'ordine nel combattere la criminalità organizzata e nel garantire la protezione dei cittadini in un territorio segnato da un passato oscuro.

Ora, senza dubbio, i difensori degli imputati faranno ricorso in Appello ma, certamente, è fondamentale che le sentenze emesse vengano eseguite senza compromessi; al fine di assicurare una punizione adeguata per i colpevoli e di prevenire future azioni criminali. Solo attraverso un impegno costante e una cooperazione efficace tra le forze dell'ordine e la società civile sarà possibile sradicare la criminalità organizzata e costruire un futuro più sicuro non solo per la provincia di Avellino, ma per l'intero Paese.

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