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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Aste OK, Woodcock: "Formisano e De Nardo hanno concordato la testimonianza fornita in aula"

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza per il processo nato dall'inchiesta "Aste ok" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d'illeciti che vede protagonista il Clan Partenio

Nella giornata di oggi, presso il Tribunale di Avellino, in composizione collegiale presieduta dal presidente Dott. Roberto Melone, a latere Gilda Zarrella e Vincenza Cozzino, è ripreso il processo nato dall'inchiesta "Aste ok" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d'illeciti che vede protagonista il Clan Partenio. Nella giornata di oggi, a causa di un impedimento, il Pubblico Ministero, Henry John Woodcock - titolare dell'inchiesta - è stato sostituito dalla dott.ssa Simona Rossi, Pm nel filone parallelo relativo al Nuovo Clan Partenio. 

"Chiedo l'acquisizione dei verbali delle sommarie informazioni testimoniali di Marra Daniela e Ciriaco De Nardo. Si tratta di atti resi disponibili ai difensori. Questa richiesta non deve limitarsi a un mero sospetto", ha dichiarato il Pubblico Ministero Woodcock. Il magistrato ha fatto riferimento agli atti aggiuntivi presentati presso il tribunale di Avellino dagli agenti del nucleo di polizia economica finanziaria di Napoli. I nomi degli indagati sono Ciriaco De Nardo di Montoro, Caterina De Nardo residente a Montoro e Daniela Marra residente a Volturara Irpina. Gli inquirenti sostengono che questi tre indagati, agendo come testimoni della procura, abbiano consapevolmente favorito il Nuovo Clan Partenio per fini personali. Più precisamente, Ciriaco De Nardo e Caterina De Nardo sono stati coinvolti in una procedura esecutiva aggiudicata da Ciriaco presso il Tribunale civile di Avellino il 31 maggio 2019. Allo stesso modo, Daniela Marra è stata coinvolta in una procedura esecutiva presso lo stesso Tribunale e nella stessa data. Durante le udienze dibattimentali del 16 settembre, 30 settembre e 28 ottobre 2022, i tre indagati hanno negato di aver versato somme di denaro in favore di Formisano Gianluca o di altri soggetti per assicurarsi l'assegnazione degli immobili oggetto delle procedure esecutive. Durante le dichiarazioni testimoniali, i suddetti indagati hanno anche accusato gli ufficiali di polizia giudiziaria dell'Arma dei Carabinieri di Avellino di avere manipolato i verbali delle loro deposizioni o di avere riportato informazioni errate. Il Pubblico Ministero, il dottor Henry John Woodcock, aveva già richiesto l'archiviazione, ritenendo infondate le accuse contro i carabinieri emerse durante l'udienza del 10 marzo davanti al tribunale di Avellino, presieduto dal giudice Roberto Melone. 

L'Avvocato Alberico Villani ha dichiarato che, in merito alla richiesta del Pubblico Ministero, sarebbe opportuno procrastinare la richiesta dopo aver ascoltato le testimonianze. L'Avvocato Botti ha fatto eco affermando: "Il Pm cerca di far rientrare dalla finestra quello che il Collegio ha messo fuori dalla porta".

L'Avvocato Carlo Taormina, difensore di Gianluca Formisano, l'imputato più coinvolto dalle ultime novità processuali, si è unito alle recriminazioni dei colleghi di difesa e ha aggiunto che le informazioni emerse nel corso del dibattimento sono sufficienti per rendersi conto che "Non c'è stata riga che non sia stata oggetto di contestazioni".

Woodcock ha affermato: "Non è vero che il Tribunale rigettò le mie richieste, si era soltanto riservato di decidere. Inoltre, leggeremo che l'oggetto del sequestro è 'il contenitore', non i dati. L'oggetto della perquisizione non è il dato presente all'interno del cellulare, è proprio il cellulare. È una considerazione banale ma indiscutibile. Questi elementi possono essere assolutamente acquisiti e ciò è stato dimostrato da numerose sentenze passate. Quindi, ribadisco la mia richiesta di acquisire questi atti perché, a mio avviso, rappresentano un elemento imprescindibile da valutare”.

Il Tribunale di Avellino, al termine della prima camera di consiglio, ha rigettato la richiesta ritenendone le motivazioni troppo generiche. Il Pubblico Ministero ha cercato di motivare ulteriormente la sua richiesta aggiungendo che: "Dalle chat emerge una frequente interazione tra Caterina De Nardo e l'imputato Gianluca Formisano, dimostrando la violazione della misura cautelare. In particolare, l'imputato ha incontrato la De Nardo fuori dal Tribunale. Tuttavia, in base a ciò che è emerso dalle chat, il Tribunale non può e non deve esimersi dall'accettare la richiesta di acquisire tali prove, in cui è chiaramente evidente che la versione dei De Nardo è stata concordata con Formisano. È altresì evidente che Caterina De Nardo si è recata a casa di Gianluca Formisano. Questi documenti e informazioni possono essere acquisiti in qualsiasi fase del processo e sono, a mio avviso, indispensabili per una corretta valutazione del Tribunale". 

Rispondendo alle richieste di Woodcock, l'Avvocato Carlo Taormina ha affermato: "Non trovo nulla di strano nel legame con Ciriaco De Nardo, né tantomeno nella relazione con Caterina De Nardo, la quale aveva un forte legame affettivo con il mio assistito, Gianluca Formisano. Pertanto, ritengo che il Tribunale non debba accogliere in alcun modo l'integrazione richiesta dall'ufficio di Procura".

Il Tribunale di Avellino, al termine di una lunghissima camera di consiglio, ha ritenuto che ci sia stato un condizionamento delle testimonianze. Di conseguenza, dispone l'acquisizione dei verbali di sommarie informazioni testimoniali e accoglie la richiesta del Pubblico Ministero.

Successivamente, le escussioni calendarizzate per la giornata di oggi, sono state riconvocate per la prossima udienza, attesa per il 29 novembre 2023. 

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