rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Aste OK: "Barbati consegnò 4mila euro al ristorante It's OK"

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza per il processo nato dall'inchiesta "Aste ok" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d'illeciti che vede protagonista il Clan Partenio

Nella giornata di oggi, presso il Tribunale di Avellino, in composizione collegiale presieduta dal presidente Dott. Roberto Melone, a latere Gilda Zarrella e Vincenza Cozzino, è ripreso il processo nato dall'inchiesta "Aste ok" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d'illeciti che vede protagonista il Clan Partenio. Il primo atto disposto dal Tribunale di Avellino – solo per questa udienza - è lo stralcio della posizione di Carlo Dello Russo, difeso di fiducia dall'Avvocato Gaetano Aufiero. Un ricongiungimento, poi, atteso per la prossima udienza, già calendarizzata per il 20 ottobre 2023.

La prima testimonianza odierna, richiesta da Alberico Villani, difensore di fiducia di Armando Aprile, afferma di aver incontrato Armando Aprile durante una visita di una villa ad Avellino. La testimone ha dichiarato di non aver incontrato altre persone durante questa visita, ad eccezione della proprietaria in esecuzione che, in quell'occasione, ha interagito con la testimone lamentando problemi familiari che hanno portato a una situazione di difficoltà, portando di fatto la villetta all'asta. La donna ha concluso dichiarando che alla fine ha rinunciato all'acquisto.

Il secondo testimone è stato designato come custode giudiziario per due procedure esecutive. Il testimone ha dichiarato di non aver rilevato alcuna anomalia, nonostante la procedura di una di esse fosse stata lunga e complessa. Nonostante ciò, i lotti sono stati venduti con successo. Per quanto riguarda l'altro lotto, il testimone ha dichiarato che nel 2019 è stato pubblicizzato su siti di vendita specifici, ricevendo anche tre richieste di accesso, tra cui quella di Armando Aprile. In seguito, l'imputato ha espresso la volontà di rinunciare alla visita dell'immobile. Il testimone ha notato che tutte le aste infruttuose dal 2008 al 2019 hanno abbassato il prezzo di partenza del bene di 100mila euro. Alla fine, l'immobile è stato aggiudicato alla figlia dell'esecutata per una cifra irrisoria di 10mila euro.

Il terzo testimone, sempre richiesto dall'avvocato Villani, è un consulente creditizio specializzato in mediazioni e finanziamenti. Ha dichiarato di conoscere Armando Aprile e di avergli fornito consulenza in merito a un finanziamento. Stesso rapporto intercorso anche con Livia Forte. Ha precisato: "Non sono a conoscenza di informazioni relative alle compravendite, mi sono sempre occupato solo di fornire consulenza pertinente alla mia professione". Il testimone ha anche menzionato che, in relazione a un immobile, erano stati riscontrati alcuni problemi nella perizia. Ha inoltre fatto riferimento ai rapporti con Armando Aprile e Livia Forte e alle attività svolte per i due imputati, affermando: "Sicuramente facevano attività insieme, ma non posso approfondire ulteriormente i dettagli. Non ho mai assistito a incontri tra i due, non saprei dire in che rapporti erano".

Successivamente è stato il turno di un perito informatico incaricato di trascrivere alcuni file audio in cui figurava Armando Aprile. Ha dichiarato: "È stato effettuato un accertamento e non sono state riscontrate anomalie o tagli in tutta la traccia audio." La difesa di Armando Aprile ha chiesto di acquisire la perizia presentata dal consulente.

In seguito, è stato il turno di un altro consulente che ha fornito dettagli sulle procedure finanziarie relative alle divisioni di immobili. Il testimone ha dichiarato di non essere a conoscenza di eventuali indagini da parte delle autorità giudiziarie riguardo ad Armando Aprile. 

La sesta testimonianza è stata quella di un parente di Emanuele Barbati, il 43enne di Manocalzati accusato di aver ricevuto somme di denaro da parte di una famiglia. Quest'ultimo ha dichiarato di essere a conoscenza di alcune dinamiche relative a procedure immobiliari e di alcuni "fastidi" lamentati da Emanuele Barbati riguardo a messaggi ricevuti e che riguardavano questioni che non gli competevano.

La settima testimonianza ha fornito informazioni riguardanti un appartamento venduto all'asta, oggetto anche di indagine. Anche in questo caso si è parlato dei cosiddetti messaggi ricevuti da parte di Armando Aprile ma non solo: "Ho accompagnato Emanuele al ristorante "It's OK" per consegnare una somma di 4mila euro ad Aprile Armando. Eravamo molto preoccupati per la salute di un nostro parente e volevamo risolvere la questione. Appena siamo arrivati al locale, ha chiesto se il signor Aprile fosse presente, ma quest'ultimo non c'era. La busta con il denaro, quindi, è stata consegnata a un uomo che ha asserito di essere il figlio di Livia Forte"

L’ottava testimonianza, figlio di una delle parti coinvolte, ha dichiarato di essere a conoscenza del fatto che alcuni immobili di famiglia erano finiti all’asta: “All’epoca, mio padre non spiegò la gravità della situazione e soltanto dopo capimmo la gravità della situazione e la nostra casa finì all’asta”. Il teste ha confermato che i familiari scelsero di rivolgersi a Barbati, persona di fiducia, nella speranza di non perdere l'immobile. 

Le due successive testimonianze, richieste dall'avvocato Gerardo Santamaria, hanno descritto la rissa che ha visto coinvolto Antonio Ciccone e altre due persone presso un bar del capoluogo: "Ciccone e un'altra persona erano venuti insieme. La lite è iniziata fuori dal bar, ma non conosco i motivi che l'hanno provocata".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Aste OK: "Barbati consegnò 4mila euro al ristorante It's OK"

AvellinoToday è in caricamento