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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Aste Ok, tutti contro tutti. Aprile: "Barone e Formisano mentono, i Galdieri c'hanno impedito di partecipare ad alcune aste"

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza per il processo nato dall'inchiesta "Aste ok" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d'illeciti che vede protagonista il Clan Partenio

Nella giornata di oggi, presso il Tribunale di Avellino, in composizione collegiale presieduta dal presidente Dott. Roberto Melone, a latere Fabrizio Ciccone e Vincenza Cozzino, è ripreso il processo nato dall'inchiesta "Aste ok" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d'illeciti che vede protagonista il Clan Partenio. 

Nella giornata odierna si è concluso il controesame dell'imputato Antonio Barone. L'avvocato Alberico Villani ha interrogato l'imputato in merito ad Armando Aprile e a diverse intercettazioni. Assistito dai penalisti Claudio Botti e Caterina Migliaccio, l'avvocato ha risposto a tutte le interrogazioni del difensore di Aprile, chiarendo nuovamente la questione riguardante l'affidamento della "gestione delle aste" e, in particolare, esponendo il suo pensiero su Livia Forte: “Aprile diceva che era una pazza, una squilibrata, una persona troppo spesso nervosa”. Il Pubblico Ministero ha successivamente posto ulteriori domande all'avvocato Barone, riguardo alla ricerca di informazioni su Aprile. Barone ha nuovamente ammesso di aver compiuto tale ricerca. "Sì, ho richiesto informazioni su Aprile a una collega avvocatessa, il cui marito lo conosceva. La suddetta collega mi ha avvisato che Aprile era noto per la sua astuzia e mi ha consigliato di essere cauto".

Alla conclusione del controesame, i difensori di Barone, Claudio Botti e Caterina Migliaccio, hanno richiesto una acquisizione soltanto parziale dei verbali relativi al loro assistito, chiedendo al Tribunale di prendere in considerazione determinati fattori. Tuttavia, tale richiesta non ha ottenuto l'approvazione da parte del Pubblico Ministero Woodcock, il quale ha dichiarato: "Desidero evidenziare che i verbali d'interrogatorio di Antonio Barone sono stati quasi integralmente utilizzati per le contestazioni. Vorrei sottolineare che l'acquisizione integrale del verbale e la trascrizione dell'unico atto istruttorio sono prassi comuni; ritengo pertanto poco convenzionale acquisire soltanto una parte di essi. Desidero ricordare ancora una volta che ho quasi completamente letto i verbali. Pertanto, ritengo che sia necessaria l'acquisizione integrale di tutti i verbali". Il Tribunale, infine, ha disposto l'acquisizione integrale di tutti i verbali in questione. 

Lunghissime dichiarazioni spontanee da parte di Armando Aprile 

Durante l'udienza, Armando Aprile ha rilasciato dichiarazioni spontanee, confermando quanto già espresso nelle udienze precedenti ma fornendo nuovi chiarimenti alla luce di quanto emerso durante l'interrogatorio di Gianluca Formisano e Antonio Barone: "Desidero chiarire la questione relativa all'asta di Montefredane; non potevo partecipare poiché ero legato da vincoli familiari. Sull'asta vi erano interessi da parte sia di Forte che di Barone e Formisano. Io ho cercato di facilitare un accordo e non ho mai promosso conflitti, non sono un guerrafondaio". Aprile ha respinto più volte le dichiarazioni di Formisano, rilasciate durante il suo interrogatorio. È evidente che l'obiettivo di Aprile è consolidare la sua posizione di semplice consulente e dimostrare che gli altri imputati, in realtà, avrebbero negato la sua amicizia e la sua competenza professionale.

Armando Aprile ha presentato un dettagliato elenco di progressivi che, a suo avviso, contraddicono le testimonianze rese da Formisano e Barone durante l'interrogatorio. Aprile ha incluso nella sua esposizione anche i rapporti e gli incontri avuti con i due imputati, focalizzati sulla partecipazione alle aste giudiziarie.  Ma non solo, Aprile ha ribadito anche le estorsioni che, a suo dire, avrebbero subito da Galdieri, l'assoggettamento che lui e Livia Forte avevano nei confronti dei Galdieri: “Una volta c'impedirono di partecipare a tre aste”.  L'imputato, in questa fase, ha ribadito la sua contrarietà e le difficoltà nello svolgere le consuete attività perché, quest’ultime, erano costantemente condizionate dai Galdieri. Ovviamente, questi, sono tutti temi già ampiamente trattati; sia dinanzi al Gup, sia nelle scorse udienze. 

L'avvocato Rosaria Vietri ha chiesto la trascrizione di una conversazione tra Maria Cristina Cerullo e Montone Umberto, dove la Cerullo dice di avere dato 400€ a una terza persona per quanto fatto per loro. Una richiesta, quella del difensore di Mario Gisolfi, che era già integrazione di prova in alternativa come articolo 507 del codice di procedura penale, ovvero l'acquisizione d'ufficio di nuovi mezzi di prova, come previsto in via eccezionale dal legislatore. L'avvocato Gaetano Aufiero si è opposto alla richiesta per la celerità del procedimento, perché il suo assistito - ormai - è detenuto da 3 anni e mezzo. Una opposizione a cui si è associato anche l'avvocato Roberto Vetrone, difensore di parte civile. Il Tribunale, dopo la Camera di Consiglio, non ha disposto la trascrizione ma ha acquisito la fonia, ritenendola utile ai fini processuali. Acquisito, inoltre, il verbale di udienza del dottor Elio Iannuzzi, della Polizia di Stato, per le dichiarazioni rilasciate dal suddetto nel 2023. Il vicequestore aggiunto, dunque, non sarà ascoltato di nuovo. La prossima udienza è attesa per il 3 aprile 2024, quando inizierà la discussione del Pm Woodcock. 

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