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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Bembo, rigettata la richiesta di revoca della misura cautelare per Sciarrillo e Iannuzzi

In base al parere contrario del pm Vincenzo Toscano e alla memoria difensiva presentata dall'avvocato Gerardo Santamaria, che rappresenta i familiari della vittima, l'ordinanza depositata oggi dal presidente Gian Piero Scarlato e Pierpaolo Calabrese è stata esaminata

Rigettata anche l'ultima istanza di revoca o attenuazione della misura cautelare avanzata dagli avvocati Gaetano Aufiero e Stefano Vozzella, difensori di fiducia di Niko Iannuzzi e Luca Sciarillo, accusati di concorso in omicidio aggravato ai danni di Roberto Bembo.  In base al parere contrario del pm Vincenzo Toscano e alla memoria difensiva presentata dall'avvocato Gerardo Santamaria, che rappresenta i familiari della vittima, l'ordinanza depositata oggi dal presidente Gian Piero Scarlato e Pierpaolo Calabrese è stata esaminata. Inizialmente, i difensori hanno chiesto la revoca delle misure in corso di esecuzione sostenendo che l'originario, unico, titolo cautelare non fosse più valido. Secondo la difesa, quindi, l'annullamento della custodia in carcere per Lannuzzi Niko e Sciarrillo Luca dovrebbe essere considerato in relazione al delitto di tentato omicidio.

I due imputati resteranno in carcere fino al processo, il 27 marzo 2024, quando dovranno comparire davanti alla Corte di Assise di Avellino. Il 7 febbraio scorso, invece, la I Sezione Penale della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato contro la decisione del Riesame di Napoli di ripristinare la misura cautelare nei confronti di Niko Iannuzzi e Luca Sciarillo, accusati di concorso in omicidio aggravato ai danni di Roberto Bembo. Secondo le indagini condotte dalla Squadra Mobile e dalla Procura, Bembo è stato colpito da Iannuzzi durante una violenta lite avvenuta nel parcheggio di fronte a un bar di Torrette nelle prime ore del 2023.  Il penalista Gaetano Aufiero ha rappresentato i due imputati davanti ai giudici della Suprema Corte, impugnando l'ordinanza del Tribunale della Libertà che ha deciso il ripristino della misura cautelare. L'avvocato Gerardo Santamaria, invece, è il difensore dei familiari di Roberto Bembo.  

Ora si attende soltanto l'inizio del processo

In ottobre, il Riesame ha accolto l'impugnazione della Procura di Avellino contro la decisione di attenuazione della misura cautelare, passando da carcere a arresti domiciliari. La Procura di Avellino ha proposto il ricorso contro gli arresti domiciliari per entrambi gli imputati, difesi dal penalista Gaetano Aufiero. Il sostituto procuratore Vincenzo D'Onofrio ha aggiunto integrazioni al ricevitore trasmesso al Tribunale della Libertà dalla Procura di Avellino. L'impugnazione si basa sulle conclusioni della personalità e dell'inclinazione a delinquere degli imputati, sottolineando il mancato cambiamento delle circostanze a loro favore. Il Gip, secondo la Procura, avrebbe emesso una decisione contraddittoria e irragionevole, basandosi su dati contrastanti con la realtà. La dinamica dell'azione e la sua ricostruzione non hanno portato a nuove connessioni o novità favorevoli agli imputati. 

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