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Cronaca Mercogliano

Omicidio Bembo, a fine ottobre il riesame della misura cautelare per Iannuzzi e Sciarrillo

La recente decisione emessa dal giudice per le indagini preliminari (GIP) del tribunale, Fabrizio Ciccone, ha sollevato un'ondata di reazioni contrastanti e sollevato dubbi sulla giustizia del sistema legale

L'omicidio del giovane di 21 anni da Mercogliano, Roberto Bembo, ha scosso profondamente la comunità locale e ora è al centro di una controversia giuridica che coinvolge la Procura della Repubblica di Avellino e il tribunale. La recente decisione emessa dal giudice per le indagini preliminari (GIP) del tribunale, Fabrizio Ciccone, ha sollevato un'ondata di reazioni contrastanti e sollevato dubbi sulla giustizia del sistema legale. I sospettati dell'omicidio, Niko Iannuzzi e Luca Sciarrillo, erano stati originariamente detenuti in carcere in attesa delle indagini e del processo. Tuttavia, il GIP Ciccone ha emesso un provvedimento che ha ridotto la misura cautelare per i due imputati, consentendo loro di lasciare la detenzione carceraria e di essere posti agli arresti domiciliari con l'ausilio di un braccialetto elettronico. Questa decisione ha suscitato una serie di reazioni contrastanti nell'opinione pubblica e ha spinto la Procura di Avellino a reagire prontamente.

L'Ufficio di Procura aveva espresso chiaramente una posizione negativa

Già in precedenza, l'Ufficio di Procura aveva espresso chiaramente una posizione negativa riguardo alla richiesta di attenuazione delle misure cautelari avanzata dall'avvocato difensore dei due indagati, l'avvocato Gaetano Aufiero. Tuttavia, il GIP ha sorprendentemente accolto questa istanza con un decreto datato 28 luglio scorso, spingendo la Procura a prendere ulteriori misure. In risposta a questa decisione, la Procura di Avellino ha presentato un ricorso contestando il provvedimento del GIP. Il pubblico ministero Vincenzo D’Onofrio ha redatto e firmato il ricorso, che è stato assegnato al sostituto procuratore Vincenzo Toscano per ulteriori valutazioni. Questo ricorso mira a sollevare interrogativi sulla validità della decisione del GIP e a spingere per una revisione più attenta del caso.

A ottobre il riesame dell'ordinanza che dispone la misura cautelare coercitiva 

È importante notare che la reazione della Procura è avvenuta prima dello svolgimento di un corteo che ha visto partecipare numerosi cittadini da Mercogliano, la città natale della vittima, fino al palazzo di giustizia di Avellino. Questa dimostrazione pubblica di preoccupazione e richiesta di giustizia riflette l'importanza che la comunità attribuisce al caso e all'andamento del processo legale. L'attesa è ora rivolta alla programmazione dell'udienza successiva, mentre la decisione finale spetta ai giudici del tribunale del Riesame di Napoli che, adesso, si esprimeranno il 27 ottobre 2023. Il caso dell'omicidio Bembo rimane un punto focale di discussione, mettendo in luce l'equilibrio fragile tra la giustizia per la vittima e i diritti dei sospettati, mentre la Procura di Avellino e il tribunale lavorano per giungere a una conclusione che sia equa e soddisfacente per tutte le parti interessate.

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