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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Monteforte Irpino

O' Pagliarone all'asta, Giordano smentisce il suo coinvolgimento: "Ricostruzione priva di fondamento"

La nota del sindaco: "Nutro piena fiducia nell’operato degli organi inquirenti"

Il sindaco di Monteforte Irpino, Costantino Giordano, ha risposto alle dichiarazioni rese da Livia Forte durante l’interrogatorio del 22 dicembre 2020 relativamente ai presunti rapporti di frequentazione con i fratelli Pasquale e Nicola Galdieri. Nel corso della nuova udienza sul clan Partenio, gli inquirenti si sono concentrati ancora una volta sull’aggiudicazione del ristorante “O’ Pagliarone” di Monteforte Irpino. Il locale fu venduto all’asta, presso il tribunale di Avellino, il 20 luglio del 2017. Le indagini partirono dopo le dichiarazioni di Livia Forte, detenuta nel carcere di Latina e imputata nel filone “Aste Ok”. Agli atti, anche le immagini che immortalano il sindaco Giordano e Nicola Galdieri mentre si danno un bacio sulla guancia e si salutano in modo caloroso. 

incontro Nicola Galdieri-Costantino Giordano-2

"Voglio smentire in maniera netta e decisa le dichiarazioni apparse sugli organi di stampa questa mattina e relative a un eventuale mio coinvolgimento diretto nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria relativa all’acquisizione del ristorante o Pagliarone", afferma il vicepresidente del Consiglio Provinciale di Avellino. "Una ricostruzione assolutamente priva di fondamento, che ho intenzione di chiarire in tempi brevissimi nelle opportune sedi giudiziarie, appena i magistrati me ne daranno occasione. A tal proposito, ho già dato mandato ai miei legali di fissare un incontro, nel corso del quale chiarirò la mia posizione. Parallelamente, ho chiesto ai miei avvocati di valutare la possibilità di sporgere denuncia - querela contro quanti hanno infangato e infangheranno il mio nome e la mia onorabilità. Lo devo alla mia famiglia e alla comunità che ho l’onore di rappresentare. Nutro piena fiducia nell’operato degli organi inquirenti", conclude. 

Ecco le dichiarazioni di Livia Forte nel corso dell'interrogatorio 

Nel corso dell’interrogatorio avvenuto il 22 dicembre 2020, Livia Forte dichiarava di aver partecipato all'asta del "Pagliarone", ristorante ubicato in Monteforte Irpino, presentando presso il Tribunale di Avellino una busta contenente l'offerta. La donna dichiarava, inoltre, di aver dovuto successivamente desistere dalla partecipazione, perché era stata minacciata da Nicola Galdieri, il quale le aveva detto che l'asta doveva essere aggiudicata dal suo "compare" riferendosi al sindaco di Monteforte Irpino, nonché vice presidente dell’amministrazione provinciale di Avellino, Costantino Giordano. Nel verbale di trascrizione dell'interrogatorio, si leggeva: "...è venuto, il pomeriggio, Nicola con il Sindaco di Monteforte, ed ha chiesto, dice: senti, ma tu partecipi all'asta, domani del Pagliarone? Dissi io: si; disse: no, no, vieni un poco qua, dobbiamo parlare; stavo io, Armando, il Sindaco, e lui...".

La “Signora delle aste” riferiva – inoltre - che, nonostante le minacce subite, si era dovuta necessariamente presentare in Tribunale il giorno dell'asta e che aveva dovuto effettuare un rilancio poiché, diversamente, avrebbe perso i soldi della cauzione versata. Aggiungeva l'importante particolare che il Giudice dell'esecuzione, Dott.ssa Patrizia Grasso, era rimasta molto sorpresa dal fatto che non aveva effettuato un ulteriore rilancio e ritenendo la cosa alquanto anomala diceva che avrebbe successivamente segnalato la cosa agli uffici della Procura della Repubblica di Avellino.

Individuata l’asta incriminata si è potuti risalire al giorno in cui Galdieri e Giordano si sono recati al ristorante It’s OK

Sulla scorta delle dichiarazioni rese da Livia Forte, veniva richiesta ai competenti Uffici, copia del verbale di vendita e relativo decreto di trasferimento degli immobili della società "Pagliarone", con la quale venivano venduti altri lotti del ristorante. Analizzando la documentazione in questione, si poteva accertare che l'asta cui faceva riferimento Livia Forte risultava essere quella battuta il 20 luglio 2017. Una volta determinata quale fosse l'asta indicata, si riusciva anche a individuare quale fosse il giorno in cui Galdieri Nicola  - unitamente a Costantino Giordano - si era recato presso il ristorante IT'S OK di Forte Livia per minacciarla di non partecipare all'asta.

La Monteforte S.r.l.s. presentò un’offerta superiore di soli 100 euro

Proprio dall'esame della documentazione - con particolare riferimento al verbale di vendita - si constatava che l'asta era stata battuta dinanzi al Giudice dott.ssa Patrizia Grasso e che erano pervenute soltanto due buste, ovvero una presentata proprio in data 19 luglio 2017 da Livia Forte con una offerta di euro 409.380,00, e l'altra presentata sempre in data 19 luglio 2017 da un amministratore della società Monteforte S.r.l.s., contenente una offerta superiore rispetto a quella di Livia Forte per un importo di euro 409.480,00. Dalla lettura del verbale di vendita, non risulta che Livia Forte abbia effettuato un primo rilancio, tuttavia emerge in maniera chiara che la donna aveva dichiarato di non voler effettuare alcun rilancio come da ordinanza, permettendo così l'aggiudicazione dell'immobile in favore della controparte, che aveva presentato un'offerta superiore alla sua di appena 100 euro.

Livia Forte ha rinunciato inspiegabilmente a effettuare il rilancio

All’epoca dei fatti e così come risulta dalla visura camerale allegata all'offerta presentata da una dei titolari della società Monteforte S.r.l.s. aggiudicataria della procedura fallimentare vi era proprio Costantino Gordano, con una percentuale del 33%. In conclusione, quindi, non solo emerge il particolare che Livia Forte ha rinunciato inspiegabilmente a effettuare il rilancio vedendosi sfumare un importante affare da circa 400.000 euro a causa di una differenza di soli 100 euro tra la sua offerta e quella della controparte; ma soprattutto si ha la conferma che Galdieri Nicola sia riuscito nel suo intento: far aggiudicare l'asta a Costantino Giordano e ai suoi soci, estromettendo la "leader" delle aste giudiziarie ad Avellino e provincia.

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