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Cronaca

Napoletani della Tuscolana, confermati trent'anni a Mimì Pagnozzi

Condanne per quasi 230 anni di carcere per ventuno persone, ma anche alcune prescrizioni e altre assoluzioni parziali per singoli capi d'imputazione

Condanne per quasi 230 anni di carcere per ventuno persone, ma anche alcune prescrizioni e altre assoluzioni parziali per singoli capi d'imputazione. Con questa sentenza si è chiuso il processo d'appello a ventiquattro persone, secondo l'accusa note negli ambienti criminali capitolini come i 'Napoletani della Tuscolana', che per l'accusa avrebbero gestito lo spaccio in alcune piazze della periferia della Capitale. In particolare il maxiprocesso, davanti alla III Corte d'appello presieduta da Cecilia Demma, vedeva contestate accuse che, a vario titolo e secondo le rispettive posizioni, andava dall'associazione mafiosa, all'associazione finalizzata al traffico illecito di droga, estorsioni, usura, reati contro la persona, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita, fittizia intestazione di beni, illecita detenzione di armi, illecita concorrenza con violenza e minacce.

L’inchiesta, che ha poi portato al processo, risale al 2015 quando gli inquirenti smantellarono un’organizzazione per delinquere di stampo camorristico, operante nella zona sud-est di Roma, guidata da Pagnozzi. All’interno del gruppo operavano persone di origini campane e romane. 

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