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Cronaca Ariano Irpino

Femminicidio, una violenza che non si ferma. La dott.ssa Salerno: "Trasmettiamo il valore del rispetto per la donna"

Nella giornata di oggi, nel corso del 77° anniversario della proclamazione della Repubblica Italiana, tra gli insigniti dell'onorificenza dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana", c’è anche l’Ufficiale della polizia di Stato Maria Felicia Gerarda Salerno

Nella giornata di oggi, nel corso del 77° anniversario della proclamazione della Repubblica Italiana, tra gli insigniti dell'onorificenza dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana", c’è anche l’Ufficiale della polizia di Stato Maria Felicia Gerarda Salerno. Dirigente del Commissariato di Ariano Irpino, è stata segnalata per la lodevole e meritoria attività svolta, fin dalle prime fasi della scoperta di un focolaio di Covid- 19 nel territorio di Ariano Irpino, attivandosi per predisporre rigorose misure di contenimento anche grazie all'ottima conoscenza del territorio.

La dott.ssa Salerno ha seguito con zelo e massima competenza l'evolversi del contagio prestando particolare attenzione ai centri residenziali per anziani. Vanno altresì, evidenziate la disponibilità, il senso di responsabilità e le notevoli doti di umanità della Dr.ssa Salerno nel fornire un grandissimo aiuto morale e materiale a uomini e donne che, stremati dalla difficile situazione epidemiologica hanno trovato sempre in lei un vero e proprio punto di riferimento.

Ufficiale della polizia di Stato Maria Felicia Gerarda Salerno

“Sono onorata ed emozionata del titolo onorifico che mi è stato concesso”, ha dichiarato l’Ufficiale della polizia di Stato Maria Felicia Gerarda Salerno. “Ritengo che, questo, sia principalmente un riconoscimento alla mia presenza fra i fragili, fra i deboli e, soprattutto, fra le donne del territorio. Ultimamente, presso il Commissariato di Ariano Irpino, sono stati attivati numerosi codici rossi. Col mio personale siamo accanto a queste persone non soltanto nella fase di denuncia, ma anche in quella successiva. Siamo sempre in contatto e, questa attività, è stata riconosciuta. Questo ci riempie di orgoglio”.

Femminicidio in Italia, la violenza non si ferma

È una violenza dilagante che travolge intere famiglie e accomuna sempre più donne, unite dallo stesso tragico destino. Si tratta di mamme, sorelle, figlie, fidanzate, mogli, donne giovani e meno giovani. Si tratta di storie, di vite spezzate. Giulia Tramontano, 29enne scomparsa da Senago, in provincia di Milano, alcuni giorni fa e incinta di 7 mesi, è stata una delle ultime vittime. Ad ucciderla Alessandro Impagnatiello, compagno della ragazza e padre del bimbo che Giulia portava in grembo. L'uomo l'avrebbe uccisa con un paio di coltellate cercando poi di bruciare il corpo. Avrebbe quindi trasportato il cadavere nel bagagliaio della sua macchina, dove sono state rinvenute tracce di materiale organico. Il movente sarebbe legato alla doppia relazione che l'uomo avrebbe avuto con una collega.

Ma non solo: purtroppo, nelle ultime ore, è avvenuto anche il brutale omicidio di Pierpaola Romano, poliziotta nata 56 anni fa a Caserta. Pierpaola si era trasferita a Roma dove viveva da anni, in una palazzina tranquilla di via Rosario Nicolò in zona Torraccia, insieme al marito, Adalberto Montanaro e al loro figlio Riccardo di 22 anni. Anche il marito di Pierpaola indossa la divisa: è un ispettore in servizio al commissariato Sant'Ippolito. Lo stesso commissariato dove il sostituto commissario Romano aveva lavorato prima di passare all’ispettorato della Camera. Qui oltre a garantire la sicurezza dei parlamentari, Pierpaola qualche anno fa aveva anche collaborato alle indagini della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.

"I giovani devono apprendere il valore del "rispetto"; rispetto dei generi e, soprattutto, rispetto per la donna”

Questi ultimi delitti si aggiungono ai 22 che, come riporta il sito del ministero dell'Interno, si sono consumati tra il 1 gennaio e il 28 maggio 2023 per mano del partner/ex partner. Secondo i dati forniti dal Viminale, al 28 maggio, risultano in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2022, sia gli omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 25 scendono a 24, sia il numero delle relative vittime donne, le quali da 25 passano a 22. Molto, però, deve ancora essere fatto; come sottolinea con forza la dott.ssa Salerno: “Noi lavoriamo soprattutto con i giovani, per dare loro una sensibilità diversa nei confronti della violenza di genere. Chiaramente, queste due tragedie, potevano essere percepite dai tanti campanelli d’allarme. Un occhio attento riesce a recepirli. Parliamo dei cosiddetti “reati sentinella”. Possono sembrare, a volte, come banali liti di coppia ma non è detto. Sono, invece, un segnale importante che va sempre approfondito. Le ultime tragedie - che hanno riguardato una nostra collega e una giovane madre - dimostrano che ciò che è stato fatto fino a questo momento non è sufficiente. Bisogna fare di più. Bisogna far sì che i nostri giovani apprendano che la parola chiave per una società deve essere “rispetto”. Rispetto dei generi e, soprattutto, rispetto della donna”, conclude

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