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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Clan Pagnozzi, Riesame per i tre irpini coinvolti nel blitz dell’Antimafia

Clemente Rinaldo, figlio del presunto capo mafioso Fiore Clemente, e Umberto Vitagliano, noto anche come geometra e cognato di Fiore Clemente, compariranno davanti ai magistrati della Decima Sezione del Tribunale della Libertà di Napoli

Il prossimo quattordici novembre, i tre individui originari dell'Irpinia - Clemente Rinaldo, il figlio del presunto capo mafioso Fiore Clemente, e Umberto Vitagliano, noto anche come geometra e cognato di Fiore Clemente  - arrestati nell'ambito dell'operazione condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Benevento e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, compariranno davanti ai magistrati della Decima Sezione del Tribunale della Libertà di Napoli. L'azione mirava a contrastare il cartello di gruppi associati al clan Pagnozzi, il quale avrebbe cercato di stabilire il controllo su una vasta area comprendente comuni nelle province di Avellino e Benevento. Gli accusati sono imputati di associazione di stampo mafioso, nonché di estorsione, danneggiamento, detenzione di materiale esplosivo, detenzione e porto illegale di armi, e associazione con l'obiettivo di favorire il traffico illecito di sostanze stupefacenti. Inoltre, sono aggravati dall'uso del metodo mafioso, con l'intento di agevolare il clan Pagnozzi, attivo nei comuni di Montesarchio, Moiano, Airola, Sant’Agata de Goti, San Martino Valle Caudina e San Felice a Cancello.

Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia

Le indagini hanno rivelato episodi di minacce gravi e violente, come l'assalto al cantiere di un'azienda a Dugenta il 30 luglio 2018, quando due individui su una motocicletta hanno intimato ai sei operai di abbandonare il cantiere, minacciando di aprire il fuoco. La ditta era coinvolta nella costruzione di infrastrutture ferroviarie. In un altro caso, una bomba è stata fatta esplodere il 29 agosto 2018, causando danni a un imprenditore coinvolto in un progetto di tre milioni di euro relativo alla rete fognaria a Moiano. Altre estorsioni hanno coinvolto un'impresa casertana operante a Moiano. Un ulteriore ordigno è stato fatto esplodere sulla Strada Statale Appia, nella zona di Santa Maria a Vico, danneggiando un negozio ancora in fase di allestimento.

I soggetti protagonisti delle indagini sono Luigi Bisesto, 61enne di Sant’Agata de’ Goti; Francesco Buono, 31enne di Airola; Raffaele Cesare, 49enne di Dugenta; Fiore Clemente, 65enne di San Martino Valle Caudina; Rinaldo Clemente, 41enne di San Martino Valle Caudina; Alessandro Massaro, 29enne di Airola; Biagio Massaro, 30enne di Airola; Pasquale Massaro, 25enne di Airola; Francesco Pio Morzillo, 22enne di Moiano; Pietrantonio Morzillo, 46enne di Moiano; Domenico Nuzzo Piscitelli, 51enne di Santa Maria a Vico; Vittorio Saturnino, 67enne di Sant’Agata de’ Goti; Luca Truocchio, 23enne di Moiano; Umberto Vitagliano, 59enne di San Martino Valle Caudina. Gli avvocati di fiducia sono Teresa Meccariello, Ettore Marcarelli, Pierluigi Pugliese, Vittorio Fucci, Danilo Riccio e Valeria Verrusio. 

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