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Cronaca

Camorra, scacco al clan Moccia: ai domiciliari anche un funzionario avellinese

Maxi blitz contro clan Moccia coordinato da Procura di Napoli: sequestro da 150 milioni di euro

I carabinieri del Ros, al termine di indagini coordinate dalla Procura di Napoli, hanno notificato 57 misure cautelari (36 arresti in carcere, 16 arresti ai domiciliari e 5 divieti temporanei di esercitare attività d'impresa) emessi dal gip lo scorso 9 aprile nei confronti di altrettanti indagati ai quali gli inquirenti contestano, a vario titolo, l'associazione mafiosa, estorsione, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio, fittizia intestazione di beni, corruzione, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, ricettazione, favoreggiamento, reati aggravati dalla finalità di agevolare il clan Moccia.

Sequestrati complessivamente 150mln di euro 

Contestualmente il Gico della Guardia di finanza di Napoli ha notificato altri due divieti temporanei di esercitare attività d'impresa e sequestrato, d'urgenza, beni mobili, immobili e quote societarie per un valore complessivo pari a 150 milioni di euro.

Ai domiciliari anche un funzionario avellinese

Per gli appalti di RFI, i Moccia si avvalevano, secondo la Procura, di un gruppo di imprenditori, ritenuti legati al clan, le cui imprese possedevano regolari titoli e certificazioni antimafia. Ai domiciliari, in questo contesto, sono finiti due funzionari dell’unità territoriale di Napoli Est con l’accusa di corruzione Salvatore M. di Sant’Arpino e l’avellinese Stefano D. Avrebbero intascato 29mila euro.

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