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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

"Bonus Edilizi", sequestro da 3,5 mln dalla Guardia di Finanza. Col. Minale: "Il 'colletto bianco' potrebbe appartenere al crimine organizzato"

L'operazione contro i "bonus edilizi falsi" condotta dalla Guardia di Finanza di Avellino ha rivelato una rete di truffa di proporzioni significative, mettendo in luce l'importanza della collaborazione tra le istituzioni nella lotta contro la frode fiscale

Nei giorni scorsi, l'operazione congiunta della Procura, della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Entrate ha portato alla luce una sofisticata rete di truffa legata a crediti d'imposta fittizi, noti come "bonus edilizi". Questa operazione ha visto l'emanazione di due decreti di sequestro preventivo da parte del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino, su richiesta del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino, che ha portato al congelamento di un totale di 3,5 milioni di euro di crediti d'imposta. Questi crediti, purtroppo, si sono rivelati completamente falsi, collegati a lavori edilizi mai effettuati.

I destinatari di questa attività cautelare sono trenta persone fisiche, la maggior parte delle quali risiede in Campania, e diverse società coinvolte in questa intricata trama di frode. Una di queste società, che operava come intermediaria nella raccolta dei crediti fittizi, è stata individuata in provincia di Vicenza e risulta essere una "cartiera" senza sede legale o dichiarazione di redditi, con amministratori prestanome. Il colonnello della Guardia di Finanza di Avellino, Salvatore Minale, ha fornito dichiarazioni incisive sulla portata e la complessità di questa operazione. "Le indagini, avviate nel novembre 2022, hanno portato a questo significativo sviluppo. È stato effettuato il primo sequestro di crediti falsi, parte di un'indagine più ampia e complessa. Avellino si è dimostrata centrale in questa vicenda."

La collaborazione tra le forze dell'ordine, la Procura e l'Agenzia delle Entrate, regolata da un protocollo d'intesa, è stata fondamentale per il successo di queste indagini. "L'attenzione delle forze dell'ordine, in particolare della Guardia di Finanza, della Procura e dell'Agenzia delle Entrate, che hanno collaborato attraverso un protocollo d'intesa, ha permesso di affinare le tecniche investigative e sfruttare le connessioni tra gli attori istituzionali, ottenendo risultati immediati", ha dichiarato il colonnello Minale.

Le indagini sono partite seguendo le tracce di un prestanome noto nella provincia di Avellino e hanno progressivamente svelato una rete di richieste fraudolente rivolte all'Agenzia delle Entrate per ottenere crediti legati ai bonus edilizi. Sorprendentemente, la maggior parte dei richiedenti non aveva i requisiti necessari, e alcuni erano coinvolti in reati come la truffa o beneficiavano del reddito di cittadinanza. Minale ha aggiunto: "Inoltre, le fatture utilizzate per giustificare i lavori erano emesse da una società in provincia di Vicenza che risultava essere una società fantasma senza sede legale o dichiarazione di redditi, con amministratori prestanome."

Dietro ai prestanome c'è sempre la figura di un "colletto bianco", preparato ed esperto del settore 

Sebbene i crediti siano stati sequestrati prima che potessero essere monetizzati, le indagini continuano per identificare i responsabili che orchestravano questa rete di prestanome sul territorio e per rintracciare il destino dei soldi provenienti da questa truffa. Il colonnello Minale ha sottolineato l'importanza di scoprire chi aveva conoscenza delle complesse norme e aveva un ruolo chiave nell'ideazione della truffa, poiché dietro i prestanome potrebbe celarsi un'organizzazione criminale. Riguardo all'entità del sommerso, il colonnello Minale ha affermato: "È difficile fornire una stima a livello nazionale. Finora, abbiamo condotto tre importanti indagini, tra cui un sequestro record di oltre 1 miliardo e 700 milioni di crediti falsi e un altro di 5 milioni di euro che coinvolgeva una figura di spicco ad Avellino. Con quest'ultimo sequestro, dovremmo arrivare a un totale di 20-25 milioni di euro sequestrati. È un dato allarmante, considerando l'importo totale di oltre 1 miliardo e 800 milioni di crediti falsi sequestrati solo nella provincia di Avellino."

La figura del "colletto bianco" coinvolta in queste operazioni di credito può appartenere a varie categorie professionali, come ingegneri, commercialisti o architetti, ma non si può escludere la presenza di organizzazioni criminali coinvolte in queste operazioni, poiché questi crediti possono essere monetizzati o utilizzati da imprese per evadere le tasse negli anni successivi. L'operazione contro i "bonus edilizi falsi" condotta dalla Guardia di Finanza di Avellino ha rivelato una rete di truffa di proporzioni significative, mettendo in luce l'importanza della collaborazione tra le istituzioni nella lotta contro la frode fiscale. Le indagini continuano per smantellare completamente questa rete criminale e portare alla giustizia tutti coloro che ne sono coinvolti.

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