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Cronaca

Aste OK, completato l'esame del pm Woodcock sulle esecuzioni immobiliari

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza relativamente all'inchiesta giudiziaria ribattezzata "Aste Ok"

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza per il processo nato dall'inchiesta "Aste ok" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d'illeciti che vede protagonista il Clan Partenio

Nella scorsa udienza del 13 gennaio 2023 ebbe luogo il lunghissimo esame del Maresciallo dei Carabinieri. Il militare dell'Arma si è soffermato su tutti i capi d'imputazione e su moltissime esecuzioni immobiliari oggetto di contestazione da parte del Pubblico Ministero. Nella giornata di oggi, il Pubblico Ministero Woodcock ha completato l’esame in merito ad alcune aste immobiliari che non erano state trattate nella scorsa udienza dibattimentale. L’avvocato Saccomanno, difensore di fiducia di Livia Forte, ha fatto parte del suo esame e, sostanzialmente, il maresciallo ha rimandato alle circostanze storiche già indicate in sede d’informativa. A causa dell'allerta meteo, quindi, l'udienza veniva sospesa e, adesso, il prossimo appuntamento è atteso per il 3 febbraio. In quell’occasione, molto probabilmente, il dibattimento si svolgerà ancora nell’aula bunker del Tribunale di Napoli ma, successivamente, l’istruttoria sarà trasferita presso la sua sede naturale del Tribunale di Avellino.

Aste Ok e il coinvolgimento del Nuovo Clan Partenio

L’indagine, convenzionalmente denominata “ASTE OK”, ha consentito di disarticolare un’organizzazione malavitosa composta da membri di spicco del c.d. “Nuovo Clan Partenio” (egemone nel capoluogo irpino, oggetto dell’operazione “PARTENIO 2.0”, condotta il 14 ottobre del 2019), nonché da imprenditori e professionisti. Dalle risultanze investigative è infatti emerso un contesto di espansione degli interessi criminali del gruppo camorristico ai redditizi settori delle aste e delle acquisizioni immobiliari, unito a un sempre forte e corrispondente interesse a influenzare la vita politica e amministrativa della città di Avellino, allo scopo di accedere alla “cabina di regia” delle scelte operate dalla Pubblica amministrazione, per esempio, per l’appunto, in materia urbanistica ed edilizia. In particolare, anche attraverso le elaborate investigazioni economico-finanziarie sviluppate per seguire i trasferimenti di immobili ceduti all’asta e gli anomali flussi di regolamento, l’indagine ha consentito di acclarare forti legami tra alcuni sodali del clan camorristico, i titolari di alcune società d'intermediazione immobiliare e professionisti nel settore i quali, avvalendosi dell’intimidazione derivante dal vincolo associativo, inibivano a proprietari esecutati la partecipazione alle aste giudiziarie aventi per oggetto propri beni, in questo modo appropriandosene al fine di chiedere ai medesimi ex-proprietari una quota di denaro maggiorata qualora avessero voluto rientrarne in possesso.

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