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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Aste OK, il Tribunale di Avellino "non perdona" Taormina: deferito al Consiglio Nazionale Forense

Giornata di tensioni in aula; in particolare tra il difensore di Formisano, il collegio giudicante e il Pm Woodcock. Per quest'ultimo,Taormina affermava furente: "Mi auguro che il Pm faccia il suo dovere!"

Nella giornata di oggi, presso il Tribunale di Avellino, in composizione collegiale presieduta dal presidente Melone, a latere Vincenza Cozzino e Gilda Zarrella, ha avuto luogo una nuova udienza per il processo nato dall'inchiesta "Aste ok" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d'illeciti che vede protagonista il Clan Partenio. Continua l'esame del luogotentente del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino, che - rispondendo a pubblico ministero John Woodcock - ha proseguito nell'illustrare il contenuto di diverse procedure investigative.

"Mi auguro che il Pm faccia il suo dovere!"

L'avvocato Carlo Taormina, difensore di fiducia di Gianluca Formisano - nel corso dell'udienza - è intervenuto con forza nel corso dell'escussione per incalzare il militare relativamente ad alcune informazioni riferite da quest'ultimo in merito a una specifica intercettazione con protagonisti Barone Antonio e Formisano Gianluca. Il penalista, nel dettaglio, ha chiesto mirate precisazioni, affermando che il teste ha detto il falso. Una affermazione che, ovviamente, ha scatenato tensioni in aula; in particolare tra il difensore di Formisano, il collegio giudicante e il Pm Woodcock. Per quest'ultimo, Taormina affermava furente: "Mi auguro che il Pm faccia il suo dovere!". 

Al termine dell'udienza, l'avvocato Carlo Taormina ha invitato il Tribunale a trasmettere gli atti alla Procura di Avellino perché proceda per la falsa testimonianza del testimone. Il presidente, dopo una breve camera di consiglio, ha deciso di rigettare la richiesta del penalista. Queste sono state le dichiarazioni del difensore di Gianluca Formisano: "Noi abbiamo acquisito le dichiarazioni del testimone nelle quali sicuramente, come del resto è chiaramente emerso, ha detto una cosa non corrispondente al vero. Lo ha detto in maniera molto circostanziata e molto pesante perché ha fatto passare l'imputato come qualcosa che nemmeno il capo d'imputazione prevede. Per questa ragione, ho chiesto che gli atti vengano trasmessi al pubblico ministero perché stabilisca se ci siamo o meno gli estremi della falsità tenendo presente che successivamente il teste ha cercato di ritrattare ma la ritrattazione non può essere pronunciata in questa sede perché in primo luogo non è una ritrattazione totale in quanto su alcuni aspetti non l'ha fatta e in secondo luogo perché deve essere un Tribunale a stabilire se c'è la consumazione del reato di falsa testimonianza.  Ho indicato al Tribunale di trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica di Avellino. Il Tribunale ha risposto con un'ordinanza dicendo che l'esame del teste non è stato ancora compiuto e quindi solo all'esito potrà essere valutata l'esistenza degli indizi di reato. Questi ci sono tutti e nei prossimi giorni sarà presentata denuncia alla Procura nei confronti del carabiniere".

Non solo, il collegio presieduto dal presidente Melone ha deciso di deferire l'avvocato Taormina al Consiglio Nazionale Forense per valutare il comportamento assunto nel corso della dialettica istruttoria: "Il presidente ha comunicato il mio deferimento al Consiglio Nazionale Forense. Non so cosa io abbia fatto. Ho alzato la voce, quello sicuramente sì", conclude.

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