rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Aste Ok, attacco di Taormina alle forze dell'ordine: "Sono spinti dal rancore, fatte indagini col veleno in mano!"

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza per il processo nato dall'inchiesta "Aste ok" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d'illeciti che vede protagonista il Clan Partenio

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza per il processo nato dall'inchiesta "Aste ok" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d'illeciti che vede protagonista il Clan Partenio. Nel corso dell'udienza, la testimonianza richiesta dal Pubblico Ministero è stata quella di un Capitano della Guardia di Finanza. Quest'ultimo ha fornito informazioni relative alla fase d'indagine concernente la geolocalizzazione e l'analisi dei tabulati telefonici. L'approfondimento in essere ha riguardato le utenze di  Ciriaco De Nard o di Montoro, Caterina De Nardo residente a Montoro e Daniela Marra residente a Volturara Irpina. Nello specifico, i suddetti accertamenti, hanno acceso un riflettore sulle dichiarazioni testimoniali rese in fase dibattimentale. Come è ben noto, durante le dichiarazioni testimoniali, i suddetti hanno accusato gli ufficiali di polizia giudiziaria dell'Arma dei Carabinieri di Avellino di avere manipolato i verbali delle loro deposizioni o di avere riportato informazioni errate. 

Ovviamente, in aula, la relazione sentimentale tra Gianluca Formisano e Caterina De Nardo, emerge dalle chat intercorse dai due, finite poi agli atti del processo. Tali elementi hanno portato al passaggio dal regime degli arresti domiciliari al carcere per Gianluca Formisano, e hanno portato il Pubblico Ministero a sottolineare la violazione della misura cautelare da parte dell'imputato. Il testimone ha confermato in aula che, stando a quanto si è appreso in fase d'indagine, il Formisano si è incontrato con Caterina De Nardo e, nel corso dell'incontro, l'imputato avrebbe indicato alla donna cosa dire nel corso della testimonianza relativamente alle dichiarazioni precedenti in cui si è parlato di un presunto passaggio di denaro che ha coinvolto anche Formisano: “Devi dire che questa cosa non l'hai mai detta! Devi dire che i carabinieri ti hanno indotto a dirlo! Dici che sono stati loro a indurti a fare il mio nome! Loro non hanno un ca...o su di me! Ormai quello che hai detto è detto. Ora dobbiamo cercare la soluzione. Non c'è nessun problema a dire che loro ti hanno indotto a dirlo. Dici che loro ti hanno richiamato per firmare un nuovo verbale, quindi tu non sai cosa ti hanno fatto firmare!”.

Ovviamente, tale dichiarazione, è stata fortemente contestata dall'Avvocato Carlo Taormina, difensore di Gianluca Formisano. Il penalista ha aggiunto che, le valutazioni in merito, le deve fare il tribunale, non il testimone. In seguito il penalista, attraverso i suoi canali social, ha affermato quanto segue: "Io non so come possono vivere senza scrupoli e possono dormire anche una sola notte tranquilli quei poliziotti, quei carabinieri, quei finanzieri che fanno indagini col veleno in mano e che sono solo spinti dall'odio, dal rancore, dalla prevenzione contro i cittadini.Si vorrebbe sempre pensare che i così detti tutori dell'ordine hanno scelto la loro attività come una missione per fare del bene alla società.Sappiamo che ce ne sono.Ma quanti ne sono rimasti? Ma ciò che più inquieta è il servilismo praticato in sede giudiziaria. Un servilismo talvolta vissuto come un'esaltazione che sembra trasformarsi in odio per i cittadini, fino a far dubitare di una loro totale compostezza psichiatrica. prima volta in maniera inconcepibile, ho vissuto questa esperienza. Alla ricerca di follie probatorie contro un cittadino, la giustizia italiana ha prodotto uno spaccato investigativo dagli obiettivi impossibili perché inesistenti in partenza e addirittura fantasmagorici, con cui si è coniugato un virtuosismo indagatorio degno di una profondissima analisi freudiana, capace di lasciare a bocca aperta ma anche a mani vuote gli odiatori accusatori. Ma la questione trascende i singoli casi perché siamo ormai all'omicidio dei processi per via giudiziaria. Scusate se non faccio né nomi né cognomi per le più che comprensibili ragioni. Voglio solo far capire cosa sta succedendo in questo Paese. Liberi di non credere", conclude il difensore di Formisano. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Aste Ok, attacco di Taormina alle forze dell'ordine: "Sono spinti dal rancore, fatte indagini col veleno in mano!"

AvellinoToday è in caricamento