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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Aste Ok, l'avv. Taormina deferito al Consiglio Nazionale Forense: "Ho agito d'impulso, mi scuso ma non mi pento"

"Auspico che l’ordine professionale di Avellino e i colleghi di difesa che hanno assistito a questa triste e squallida situazione sappiano essermi vicino"

"Torno dalla bolgia del Tribunale di Avellino. È verissimo, ho urlato in udienza. Un carabiniere, teste del processo, ha dichiarato il falso costruendo una prova nei confronti di un imputato per cui lo faceva diventare un associato per delinquere di tipo camorristico", ha dichiarato l'avvocato Carlo Taormina, difensore dell'imputato Gianluca Formisano, dopo che - nel corso dell'udienza odierna del processo denominato "Aste OK", il collegio presieduto dal presidente Melone ha deciso di deferirlo al Consiglio Nazionale Forense. "Io non ci ho visto più per lo scempio della verità che si stava consumando. Capisco di aver agito con grande impulsività, posso anche scusarmi, ma non me ne pento perché dovevo sacrificare me per tutelare l’innocenza di questo imputato. Ho fatto di tutto per indurre il carabiniere a dire la verità che era chiarissima ma sistematicamente si è rifiutato di dirla e il Tribunale ha assistito alle mie rimostranze, con le quali intendevo sottrarre un cittadino da una condizione di criminale che non gli appartiene ma il carabiniere si è rifiutato di correggere le sue false dichiarazioni. Solo in seguito il pubblico ministero, resosi conto della gravità della situazione, ha fatto in modo che ritrattasse e ha ritrattato. Ho chiesto al tribunale di trasmettere gli atti al pubblico ministero contro il carabiniere, che non aveva completamente messo riparo al gravissimo comportamento e il tribunale non solo ha respinto la mia istanza, ma mi ha deferito al Consiglio Nazionale Forense per il mio comportamento processuale, che sarebbe stato non corretto nei confronti dello stesso tribunale. L’Avvocatura è messa sistematicamente sotto schiaffo affinché non tuteli, come dovrebbe e vorrebbe, i diritti dei cittadini ed io vado orgoglioso di questo attacco perpetrato nei miei confronti nella certezza che l’organo supremo della nobile arte forense sappia reagire e pretendere rispetto, del quale giornalmente la Magistratura si mostra incurante ed anzi tende a mettersi sotto i piedi. Auspico che l’ordine professionale di Avellino e i colleghi di difesa che hanno assistito a questa triste e squallida situazione sappiano essermi vicino, non per me che non conto niente, ma per la nostra toga troppo spesso infangata e disprezzata", conclude. 

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