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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Monteforte Irpino

Asta per "ò Pagliarone", chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco Costantino Giordano

Chiesto il rinvio a giudizio anche per Nicola Galdieri, Armando Aprile e Renato Freda

Nuovi e importanti sviluppi nella vicenda del ristorante “Pagliarone” di Monteforte. Stando a quanto si apprende, la procura antimafia di Napoli ha richiesto il rinvio a giudizio per il sindaco Costantino Giordano e i presunti appartenenti al Nuovo Clan Partenio, Nicola Galdieri, Armando Aprile e Renato Freda. I quattro, adesso, sono imputati per i reati di turbativa d’asta ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. L'udienza preliminare avrà luogo il 22 settembre dinanzi al Gup del Tribunale partenopeo. 

L’indagine partita dalle dichiarazioni di Livia Forte

Una indagine partita dalle dichiarazioni rilasciate da Forte Livia nell’interrogatorio del 2 dicembre 2021 e che trovano ampio riscontro nel verbale di vendita degli immobili della società “Pagliarone”. Dall’analisi del predetto verbale, infatti, non solo emerge il particolare che Forte Livia ha rinunciato inspiegabilmente ad effettuare il rilancio vedendosi sfumare un importante affare da circa 400.000 euro a causa di una differenza di soli 100 euro tra la sua offerta e quella della controparte, ma soprattutto si ha la conferma che Galdieri Nicola sia riuscito nel suo intento, ovvero che Giordano Costantino, insieme ai soci, si aggiudicasse l’asta in questione estromettendo la “leader” delle aste giudiziarie in Avellino e provincia. L’interessamento di Galdieri Nicola nella vicenda dell’asta “Pagliarone”, emerge con forza dalle dichiarazioni rilasciate da Gennaro Pascale, marito di una donna, all’epoca, socio di Costantino Giordano nella gestione del ristorante “Pagliarone”. Infatti, Gennaro, nel corso della sua escussione, dichiarava di aver subito una vera e propria estorsione da parte di Nicola Galdieri, il quale gli aveva chiesto la somma di 120.000 euro e in cambio avrebbe fatto “desistere” Livia Forte dalla partecipazione all’asta in questione.

Dopo le varie insistenze di Costantino Giordano, che era favorevole a pagare questa tangente, Pascale Gennaro si recava presso l’abitazione del Galdieri e consegnava la somma di 70.000 euro in contanti nelle mani di Galdieri Nicola, come anticipo sui 120.000 euro. Quest’ultimo stabiliva che i restanti 50.000 euro, dovevano essere rateizzati pagando una somma di 2.000 euro mensili, che Pascale Gennaro avrebbe dovuto consegnare nelle mani di Costantino Giordano, il quale, a sua volta, li avrebbe recapitati nelle mani di Galdieri Nicola. Dopo aver pagato sei mensilità secondo questa modalità, Pascale Gennaro, per lasciare traccia di questa estorsione chiedeva a Galdieri Nicola una modalità di pagamento tracciabile. Sempre secondo quanto riferito da Pascale Gennaro, Galdieri Nicola diceva che avrebbe fatto emettere delle fatture nei confronti della società Monteforte S.r.l.s. e che le stesse sarebbero state emesse da una impresa di costruzioni.

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