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Case "green", come migliorare la classe energetica

Fare un “salto” di categoria verso una casa ecologicamente più sostenibile è un vantaggio per noi e per l'ambiente

Avere un appartamento sostenibile con una buona classe energetica consente di aumentare il valore dell’edificio e, nello stesso tempo, di ottenere un risparmio significativo in bolletta. Vediamo quali sono le classi energetiche e come fare un “salto” di categoria verso una casa più "green".

Cos'è la classe energetica

La classe energetica è un indicatore molto importante che esprime la qualità delle prestazioni energetiche di un'abitazione. Negli ultimi anni, con il crescente interesse per la sostenibilità e la riduzione dell’impatto ambientale e grazie ai molteplici bonus in vigore, sempre più persone hanno compreso quanto sia importante migliorare questo aspetto della propria casa. 

Le classi energetiche di un immobile sono sette, da quella più elevata, che è considerata la più “rispettosa” dell’ambiente, fino a quella meno efficiente:

  1. Classe A: nella casa devono essere presenti serramenti con doppio vetro, cappotto termico ed è necessario il ricorso alle energie rinnovabili
  2. Classe B: negli immobili sono stati posati pannelli isolanti anche all’esterno
  3. Classe C: l’isolamento degli ambienti è genericamente migliore, senza dimenticare la presenza di valvole termostatiche sui termosifoni e le caldaie e compensazione
  4. Classe D: i serramenti hanno doppi vetri, mentre lo spessore dei muri perimetrali è di dimensioni maggiori
  5. Classe E: le caldaie sono normalmente a metano, con una serie di coibentazioni
  6. Classe F e G: rappresentano le classi energetiche meno efficienti in assoluto, senza alcun accorgimento per il risparmio

Avere una casa “green” e moderna ha diversi vantaggi:

  • riduce lo spreco energetico,
  • rende la casa più calda d’inverno e più fresca d’estate,
  • migliora il comfort abitativo e il benessere di chi vi abita,
  • impatta poco sull’ambiente.

I consigli per migliorare la classe energetica

  1. Isolamento termico delle pareti: utilizzo di materiali che, inseriti nella struttura dell’edificio, sono in grado di trattenere il calore e limitarne la dispersione. D'estate evita che l’aria calda non entri in casa, conservando più a lungo l’aria fresca prodotta dai condizionatori, perché riduce gli scambi di calore tra ambiente esterno ed interno,
  2. Sostituzione della vecchia caldaia con un modello di ultima generazione, a condensazione o a pompa di calore, che migliorano le performance e riducono i consumi,
  3.  Corretta manutenzione dell’impianto di climatizzazione attraverso la pulizia di filtri e componenti,
  4. Sostituzione degli infissi vecchi con modelli nuovi, montaggio di zanzariere a schermatura solare e tende da sole,
  5. Investire nelle fonti di energia rinnovabile: molte persone scelgono i pannelli fotovoltaici da installare sul tetto o in giardino,
  6. Acquistare elettrodomestici con una classe energetica alta.

Le spese da sostenere per migliorare l’efficienza energetica di un edificio sono:

  • Riqualificazione dell’immobile: la grandezza dell’edificio dice molto in merito al costo finale, ma anche le tecnologie che si usano per il miglioramento dell’efficienza stessa
  • Certificazione energetica: subito dopo la riqualificazione, si procede con questa operazione. Ancora una volta le dimensioni della casa determinano il costo finale, senza dimenticare i collaudi che devono essere effettuati da un tecnico esperto e abilitato
  • Agevolazioni fiscali: questo elemento viene colpevolmente trascurato ma non è meno importante quando si parla dei costi per il cambio di efficienza energetica. Le detrazioni si riferiscono alle spese per la riqualificazione energetica (bonus del 65%) o al cosiddetto Bonus Verde (detrazione Irpef del 36% per spese di sistemazione del verde degli edifici).

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