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Martedì, 30 Aprile 2024
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A Solofra una targa in memoria di Jaspreet: la difficoltà di raccontare ai più piccoli un mondo violento

Accanto all'"Albero di Jaspreet", piantato undici anni fa nel giardino della scuola, da oggi una targa ci invita alla riflessione sui drammatici fatti di allora e sui tanti di cui ancora oggi, purtroppo, sentiamo sempre più spesso parlare

In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza sulle Donne, questa mattina nel cortile della Direzione Didattica di Solofra è stata inaugurata una targa commemorativa per ricordare la piccola alunna Jaspreet Kaur, uccisa nel 2012 dal suo papà.  Accanto all'"Albero di Jaspreet", piantato undici anni fa nel giardino della scuola, da oggi una targa ci invita alla riflessione sui drammatici fatti di allora e sui tanti di cui ancora oggi, purtroppo, sentiamo sempre più spesso parlare.

"Ci siamo ritrovati nei locali della Direzione Didattica per dedicare un momento di riflessione in un periodo così triste che stiamo vivendo e che speravamo di non dover mai rivivere, soprattutto in maniera così violenta", ha raccontato la professoressa Luigia Trivisone, Dirigente Scolastica della Direzione Didattica di Solofra. "I bambini - ha aggiunto - hanno voluto ricordare questo spiacevole evento accaduto nella scorsa decade, durante il quale una loro piccola compagna di scuola è stata uccisa dal papà".

Jaspreet Kaur aveva 7 anni quando, nel 2012, fu uccisa dal papà, il quale ammazzó anche la mamma della piccola, e poi si tolse la vita. L’unica sopravvissuta della famiglia di origini indiane e che da pochi mesi si era trasferita a Solofra dalla Calabria, fu la sorella di Jaspreet, Simranjiin, che all’epoca dei fatti aveva 13 anni e fu proprio lei, dopo essere riuscita a scappare dal carnefice, a chiedere aiuto. "La sorellina - ha ricordato la dirigente - ha continuato a vivere nella nostra comunità per poi lasciarla quando ha fatto ritorno al suo Paese d'origine".

La difficoltà di raccontare ai bambini un mondo violento e di riconoscere eventuali segnali

"I bambini erano già attenti alla tematica quando martedì abbiamo osservato il minuto di silenzio in memoria di Giulia - ha detto ancora la professoressa Trivisone -. Ma la difficoltà di noi adulti sta nel dover spiegare ai piccoli cittadini come è complessa la questione e come è doloroso dover riconoscere qualsiasi tipo di segnale, affinché si possa intervenire rapidamente e offrire come istituzione l'aiuto necessario a chi si dovesse trovare, anche solo momentaneamente, in un momento di bisogno. Il messaggio è stato chiaro e i piccoli sono stati molto attenti: le maestre hanno sottolineato l'importanza dell'esempio e quindi, auspicando una vita serena, una vita fatta di comportamenti sani, abbiamo voluto attraverso la targa dare un segnale che ci ricordi sempre di essere attenti e di non usare la violenza, in tutte le sue forme".

Alla cerimonia inaugurale questa mattina erano presenti, oltre agli alunni della scuola di Via Fratta, quella che frequentava la piccola Jaspreet, e alle maestre, anche l'assessore comunale con delega all'Istruzione Mariangela Vietri, la delegata alle Politiche Sociali Loredana Attianese, la responsabile dei Servizi Sociali Fortuna Mongiello, la responsabile del centro antiviolenza Speranza Marangelo, il comandante dei Vigili Urbani Lucio De Pascale, il Luogotenente Pellegrino De Vito dell'Arma dei Carabinieri di Solofra e il parroco Don Fabio Maria Antonio che ha benedetto la targa e tutti i presenti e ha chiesto di loro di fare una preghiera contro la violenza e in particolare per quelle donne che hanno difficoltà a denunciarla, a lasciare il compagno che le maltratta, ad uscire dalla rete della violenza che le tiene in gabbia. 

L'emozionante cerimonia è stata accompagnata dalle musiche di Antonio Giliberti. Alla memoria della piccola Jaspreet e di tutte le donne vittime di violenza, vicino la targa sono stati lasciati dei fiori donati dalle mamme degli alunni. Con la speranza di donare colore al mondo nero che la storia di Jaspreet e i più recenti fatti di cronaca ci hanno restituito.

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