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"Operazione sostegno" della Guardia di Finanza di Avellino: misura cautelare reale e personale

I Finanzieri del Gruppo Avellino hanno dato esecuzione ad una misura cautelare reale e personale in relazione ai reati di truffa, riciclaggio ed autoriciclaggio, afferenti a indebite percezioni di provvidenze pubbliche post Covid -19

In data odierna, i finanzieri del Comando Provinciale di Avellino hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare personale e reale disposta dal G.I.P. del Tribunale di Avellino, su richiesta dall’A.G., nei confronti di G.L., classe 1977, e il sequestro preventivo, nei confronti di quest’ultimo e di L.S., classe 1983, per un ammontare complessivo per circa Euro 330.000,00, in relazione ai reati di truffa continuata, riciclaggio e autoriciclaggio, connessi a indebite percezioni di provvidenze pubbliche, a titolo di contributo, ai sensi delle disposizioni normative emanate a seguito della pandemia da Covid-19 (“Decreto Sostegni” - D.L. 41/2021 e “Decreto Sostegni-bis” - D.L. 73/2021). L’odierno provvedimento cautelare fa seguito alle attività di indagine eseguite lo scorso novembre 2023 nell’ambito delle quali veniva ricostruita analoga truffa posta in essere da quattro soggetti, destinatari di misure cautelari personali ed il sequestro preventivo per circa 1.200.000,00 Euro; in particolare, gli indagati, attraverso 4 società ad essi riconducibili, nell’anno 2021, avevano beneficiato delle misure di sostegno economico destinate a soggetti colpiti dall’emergenza epidemiologica, presentando istanze di accesso al contributo, nelle quali veniva dichiarata falsamente una flessione media mensile del fatturato tra gli anni 2019 e 2020, percependo così indebitamente sovvenzioni per un importo complessivo di circa € 1.200.000,00. Gli ulteriori approfondimenti investigativi, condotti dai finanzieri del Gruppo di Avellino, attraverso l’esame dei dispositivi mobili già sottoposti a sequestro e dei flussi finanziari transitati sui conti correnti degli indagati e delle società coinvolte, consentivano di acquisire elementi in base ai quali ritenere che le provvidenze pubbliche erogate venivano poi trasferite ad un’altra società, riconducibile agli stessi indagati, senza titolo, in assenza di documentazione fiscale comprovante rapporti commerciali, nonché ad altri soggetti, solo ed esclusivamente per ostacolare la tracciabilità e l’identificazione della provenienza delittuosa. L’operazione svolta costituisce ulteriore esito della complessiva opera di contrasto posta in essere dalla Procura della Repubblica di Avellino, in sinergia con il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino, delle condotte pregiudizievoli dell’economia legale e della corretta destinazione delle risorse erogate per far fronte alle conseguenze della pandemia da Covid-19.

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