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Venerdì, 26 Aprile 2024
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"Non coprite i vostri occhi", artisti e imprenditori irpini uniti a sostegno dei bambini afghani

Un atto di solidarietà volto a favorire l'integrazione nella comunità d'accoglienza

Mondo dell'arte e volontariato si uniscono per favorire l'integrazione dei bambini afghani e delle loro famiglie attraverso la raccolta fondi "Non coprite i vostri occhi", progetto presentato questa mattina al Carcere Borbonico di Avellino alla presenza di Rosanna Repole, del Sindaco di Montoro Girolamo Giaquinto, del direttore della Caritas Diocesana di Avellino Carlo Mele e di Rossella Della Vecchia, curatrice dell'evento e autrice dei testi critici del catalogo.

Un atto di solidarietà per i bambini afghani accolti in Irpinia

Dieci artisti hanno messo a disposizione le loro opere per una raccolta fondi il cui importo viene devoluto in favore dei piccoli afghani ospitati nel territorio irpino. Fondamentale, oltre al contributo solidale degli artisti irpini, anche la partecipazione del mondo imprenditoriale. A fare la loro parte, infatti, anche dieci imprenditori locali che hanno acquistato con una quota simbolica le opere scelte per l'occasione. Opere già note, inedite o realizzate in precedenza che richiamano direttamente la questione afgana o si legano concettualmente, per affinità o per contrapposizione, ad essa.

"Non coprite i vostri occhi", evento benefico per i piccoli afgani accolti in Irpinia

"Questa iniziativa rientra in un progetto più ampio perché la Caritas Diocesana di Avellino, il Comune di Montoro e il Comune di Sant'Angelo hanno risposto all'appello della Prefettura di Avellino per ospitare le famiglie afghane. Da questo atto di solidarietà dovuto è nata la cosa più bella, una catena di solidarietà che ha visto presenti tante associazioni e, da ultimo, il Carcere di Avellino" spiega la promotrice dell'iniziativa Rosanna Repole che aggiunge: "In questa iniziativa entrerà successivamente anche la Provincia di Avellino supportando con un concerto di beneficenza, insieme con la Diocesi di Avellino, affinché le famiglie afghane possano sentirsi a casa".

"Occorre dare a queste famiglie un senso di appartenenza"

A sposare l'iniziativa umanitaria c'è anche la Caritas Diocesana di Avellino: "Secondo il nostro monitoraggio, sono oltre 60 le persone che abbiamo accolto. Si tratta di interi nuclei familiari. E' un progetto diverso che mira a realizzare un'accoglienza concreta - afferma Carlo Mele - si pensa a fare in modo che queste famiglie restino nel contesto. I bambini stanno già frequentando la scuola e le famiglie sono state già inserite nelle programmazioni sanitarie comunali. Dunque, queste diventeranno concretamente famiglie della nostra comunità. Famiglie che sono portatrici di valori e di formazioni molto alte e, quindi, potranno contribuire anche alla nostra crescita culturale. C'è bisogno di dare a queste famiglie il senso di appartenenza, si devono sentire accolte e inserite in un contesto, poi dovranno ritrovare la normalità che avevano nel loro paese" conclude il direttore della Caritas Diocesana di Avellino.

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