Inquinamento, Sorvino: "Nel 2022 notevole miglioramento della qualità dell'aria"

Inquinamento atmosferico ad Avellino. Se dai dati registrati dal 2010 al 2021 è emerso un preoccupante aumento del 10% di PM10 nell'aria, quelli riguardanti il 2022 sono più incoraggianti e ci fanno sperare in un 2023 migliore. Lo fa sapere il direttore generale dell’ARPAC, Stefano Sorvino, a margine del seminario formativo territoriale Anci-Conai, che si è tenuto questa mattina nell'aula consiliare del Comune di Avellino. "Le centraline di monitoraggio hanno evidenziato un significativo miglioramento della qualità dell'aria ma l'impegno deve restare altissimo, soprattutto per l'Area vasta di Avellino ed il suo hinterland". 

"Stiamo valutando ulteriori iniziative di potenziamento del monitoraggio - ha continuato - una delle quali sta per partire e consiste in una collaborazione con il Consorzio ASI per le aree industriali, in particolare quella di Pianodardine dove, a breve, sarà operativo un laboratorio mobile di rilevazione".

Per quanto riguarda i fattori che incidono negativamente sulla qualità dell'aria e le politiche da adottare per ridurre ulteriormente la presenza di polveri sottili, Sorvino ha spiegato: "Sicuramente le pratiche di abbruciamento in agricoltura concorrono in modo significativo al fenomeno del PM10. In ogni caso, resta il criterio di un intervento per l'Area vasta, quello che è stato faticosamente attivato in questi anni, anche da parte della Prefettura, perché è una problematica che deve vedere l'impegno sinergico del capoluogo e degli altri comuni, soprattutto quelli di grandi dimensioni e una serie di misure che incidano sulle fonti e sui fattori emissivi, che si caratterizzano a seconda delle stagioni dell'anno. Le pratiche agricole hanno il loro peso così come i sistemi di riscaldamento, il trasporto e la performance del parco circolante" conclude.