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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Mercogliano

Il fiocco rosso del presepe vivente di Mercogliano: a Capocastello si intrecciano passato e presente

Giunto quest’anno alla V edizione, il presepe “2023: Women, Life, Freedom…ancora” lascia un segno, forte, che salta all’occhio in vari punti dell’allestimento scenografico

Immergersi nei vicoli di Capocastello è sempre emozionante, per il fascino senza tempo delle sue stradine, degli scorci di paesaggio, per la storia racchiusa tra le sue mura. E lo diventa ancor di più quando va in scena il presepe vivente, organizzato dall’Oratorio Don Bosco di Mercogliano insieme a Don Vitaliano Della Sala, alle figlie di Maria Ausiliatrice e con la collaborazione di cittadini e associazioni.

Presepe vivente Capocastello V edizione (foto Sabina Lancio)

Giunto quest’anno alla V edizione, il presepe “2023: Women, Life, Freedom…ancora” lascia un segno, forte, che salta all’occhio in vari punti dell’allestimento scenografico. Il fiocco rosso simbolo della lotta alla violenza di genere, in ricordo delle vittime di femminicidio, è posto sul legno delle capanne realizzate nelle scorse settimane dagli organizzatori. Un simbolo che, portato in un luogo e in un contesto non originariamente suoi, invita a chiedersi il perché, acquistando ancora più valore di denuncia sociale, invito alla riflessione. Perché il presepe vivente di Mercogliano non vuole solo rappresentare la nascita di Gesù, ma raccontare quello che succede ogni giorno nel mondo, vicino e lontano da noi. 

Il fiocco rosso risalta sulle capanne di legno ricoperte di juta. Un lungo e minuzioso lavoro di tante braccia che dà vita ad una scenografia curata nei dettagli, ma allo stesso tempo semplice, come la vita di duemila anni fa. Balle di paglia qua e là, stoffe colorate, vasellame in terracotta. Sono solo alcuni dei particolari che arricchiscono il villaggio sorto attorno alla Natività e incastonato nel centro storico di Mercogliano, un borgo medievale suggestivo che sembra quasi fatto a posta per accogliere i personaggi del presepe. Dai Magi ai pastori, da Erode agli interpreti degli antichi mestieri, fino ad arrivare alla capanna più importante, indicata da una stella luminosa che affaccia sul Vagno, un complesso di vasche dove anticamente si faceva il bucato e si lavavano le pecore prima della tosatura, e che nel giorno di Santo Stefano e nei prossimi del 5 e 6 gennaio 2024, fa da cornice alle scene che raccontano la notte Santa.

Ad accogliere i visitatori le diverse botteghe lungo un percorso di odori e sapori semplici e tradizionali. Un fuoco acceso, di tanto in tanto, i suoni della zampogna, l’odore del fumo, diventano effetti speciali che accompagnano la gente, di oggi e di allora, verso la mangiatoia, posta in alto, dove un asino scalda una piccola neonata tra le braccia di Maria e lo sguardo amorevole di Giuseppe.

Finito il percorso, quest’anno corredato anche di botteghe artigianali locali, è piacevole fermarsi alla locanda dove ci si può scaldare con i sapori dei piatti semplici preparati al momento e un buon bicchiere di vino, prima di tornare a casa con la consapevolezza che il presepe non è solo un simbolo del Natale, ma la vita di tutti i giorni.

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