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Fare E.CO. ad Avellino: inaugurata la prima edizione del festival dell’Economia e della Cooperazione

Il Festival dell’Economia e della Cooperazione è in programma a Montefusco dal 18 al 20 aprile 2024

Lavoro, cultura e territorio: quattro autori, quattro voci dal catalogo di Rubbettino Editore per altrettanti appuntamenti che scandiscono il calendario di avvicinamento alla prima edizione di Fare E.CO., il Festival dell’Economia e della Cooperazione, in programma a Montefusco dal 18 al 20 aprile 2024.

Nato da un’idea di Intra Cooperativa Sociale e Giulia D’Argenio, promosso da Confcooperative Cultura Turismo Sport e Confcooperative Campania, con il patrocinio di ANCI, il sostegno di FondoSviluppo e Federazione banche di comunità credito cooperativo Campania e Calabria e realizzato in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di Montefusco, l’evento ha al centro di questa prima edizione la cultura e il turismo come strumenti di sviluppo del Mezzogiorno.

Francesco Delzio, Piero Lacorazza, Francesco Maria Spanò e Paola Caporossi saranno i protagonisti del ciclo di eventi che lanceranno l’anteprima del Festival. Curati da Rubbettino Editore, i quattro appuntamenti di anteprima del Festival sono realizzati in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Campania - Circolo della Stampa di Avellino e la libreria L’Angolo delle Storie. Al centro del confronto le trasformazioni del mondo del lavoro, il cibo quale elemento di cultura e identità, fino ad arrivare alle buone pratiche attuabili per il miglioramento della macchina amministrativa. Tutti aspetti trasversalmente collegati ai temi affrontati nel corso degli appuntamenti in programma nella seconda metà di aprile nel Comune attualmente impegnato, insieme ai territori di Santa Paolina e Torrioni, in un ambizioso progetto di rilancio finanziato nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Il primo appuntamento si è svolto nel pomeriggio di oggi, presso il Circolo della Stampa di Avellino. L’occasione è stata propizia per presentare al pubblico e agli organi di stampa territoriali l’iniziativa Fare E.CO.

"Da un lato, c'è un'impellente spinta globale a rivedere il concetto stesso di lavoro, da intendersi non più come una prestazione di tempo definita in un luogo fisico, ma come un'attività più flessibile e decentralizzata. Dall'altro lato, persiste un profondo senso di insoddisfazione tra i lavoratori sotto diversi aspetti: economico, motivazionale e valoriale", ha dichiarato Francesco Delzio autore di L’Era del Lavoro Libero (ed. Rubbettino). In Italia, questa insoddisfazione è particolarmente radicata, ma purtroppo, la questione rimane largamente estranea alle dinamiche politiche e ai partiti, o viene affrontata solo in maniera episodica. La lenta adozione delle innovazioni tecnologiche come lo smart working nel contesto italiano può essere attribuita principalmente alla persistenza di una classe manageriale di medio livello ancorata al vecchio principio di controllo diretto, che ritiene fondamentale la presenza fisica dei dipendenti per esercitare un potere decisionale, spesso illudendosi di aumentare la produttività aziendale in questo modo. Esiste un'errata percezione dello smart working come una fuga dal lavoro, nonostante studi internazionali dimostrino il contrario, a condizione che i dirigenti siano in grado di stabilire obiettivi chiari e gestire in modo efficace i team a distanza. Credo che l'Italia si adatterà a questo cambiamento "a modo suo". Saranno pronte delle realtà isolate, sperabilmente in numero crescente e con una forte leadership trainante. Tuttavia, è improbabile che il sistema nel suo complesso, sia pubblico che privato, si prepari adeguatamente. Molte istituzioni e imprese, sia grandi che piccole, così come la maggior parte dei sindacati, non hanno ancora compreso appieno la rivoluzione già in corso, la quale prenderà un ritmo sempre più accelerato nei prossimi anni. Di conseguenza, avranno pochissimo tempo per adattarsi e organizzarsi".

"Il progetto nasce dal lavoro svolto nell'ambito dell'economia di transizione e distribuzione, che sostanzialmente è dedicato a tutti i temi dell'economia e dello sviluppo, sebbene sia totalmente dissonante il tema dell'economia di sviluppo", afferma la progettista Giulia D’Argenio. "Fare E.CO. nasce sostanzialmente per cercare di affrontare, in piccola scala, il tema dello sviluppo territoriale nel Mezzogiorno d'Italia, partendo però da un approccio che ponga al centro i valori della cooperazione. Dato che in qualche modo la grande industria nel Mezzogiorno è riuscita ad affermarsi, ma solo fino ad un certo punto, mentre le micro-imprese rappresentano comunque una parte importante della nostra realtà economica, l'obiettivo di questo evento è ragionare sullo sviluppo territoriale, sui principi cooperativi e sulle possibilità di costruire un mercato che sostenga principalmente i territori, basandosi su tutti i principi e non solo su alcuni. Perché la scelta di Montefusco? Perché il fulcro di questa connessione è la cultura e il turismo per il futuro del Mezzogiorno. In questo momento storico se ne parlerà. Tra l'altro, quest'anno è l'anno dei progetti, del PNRR. Montefusco è il comune capofila di uno dei progetti che ha ottenuto finanziamenti nell'ambito di questa iniziativa, ha presentato il progetto insieme a Santa Paolina e Torrioni, quindi nel momento in cui abbiamo deciso di organizzare questo evento qui ad Avellino, abbiamo scelto uno dei comuni che aderirà a queste linee di intervento e di programmazione, perché parlare di queste cose significa anche esaminare il contesto. Aprile sarà un momento propizio, perché mi permetterà di fare il punto su ciò che sta accadendo in alcuni territori, dato che ci saranno gli amministratori locali presenti durante le tre giornate, oltre ovviamente a dare spazio al progetto che sarà realizzato a Montefusco, Torrioni e Santa Paolina. Il formato è quello classico dei festival, incentrato principalmente sui contenuti, quindi non ci saranno attrazioni o spettacoli. Si tratterà di tre giornate che riuniranno soprattutto analisti, economisti, studiosi delle materie trattate, molti dei quali sono autori del catalogo specifico, mentre altri sono invece cooperatori, perché poi per integrare le politiche nel loro insieme e realizzare una programmazione efficace, occorre sia la teoria che la pratica".

Gli incontri dell’anteprima si svolgeranno tra il Circolo della Stampa (corso Vittorio Emanuele II, n. 6) e la libreria “L’Angolo delle storie” (via Fosso Santa Lucia, n. 5). L’ingresso è gratuito e aperto al pubblico.

L’ANTEPRIMA di Fare E.CO. - dal 27 marzo al 12 aprile 2024

Il programma

mercoledì 27 marzo | Circolo della Stampa

ore 17.30

Presentazione di Fare E.CO. - il Festival dell’Economia e della Cooperazione

Intervengono

Antonio Borea, Cooperativa Sociale Intra

Giulia D’Argenio, progettista

Gaetano Zaccaria, sindaco di Montefusco

ore 18.00

L’era del lavoro libero - Senza vincoli né barriere. Siamo pronti a questa rivoluzione?

Francesco Delzio, Università Luiss Guido Carli, SNA, consigliere d’amministrazione di Sviluppo Lavoro Italia, editorialista

Modera Gianni Colucci, responsabile redazione Avellino Il Mattino

venerdì 5 aprile | L’angolo delle storie

ore 18.00

Buon Appennino - La cultura del cibo nell'Italia interna

Piero Lacorazza, direttore Fondazione Appennino Ets

Modera Marzia Mauriello, Università di Napoli L’Orientale

sabato 6 aprile | Circolo della Stampa

ore 17.30

Lo smart working - Tra la libertà degli antichi e quella dei moderni

Francesco Maria Spanò, direttore People & Culture, Luiss Guido Carli

Modera Pasquale Raicaldo, giornalista

venerdì 12 aprile | L'angolo delle storie

ore 18.00

I Comuni e la sfida della sostenibilità - Misurazione della capacità amministrativa pubblica, tra efficienza, trasparenza e anticorruzione

Paola Caporossi, co-fondatrice e presidente emerito Fondazione Etica, responsabile sviluppo e ricerca Centro studi REP

Modera Paolo Ricci, Università di Napoli Federico II

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