Delivery, la Fipe assicura: "Riaprire non significa perdere benefici e cassa integrazione"
Il mondo della ristorazione si divide sul delivery
L'ordinanza del Governatore De Luca sul cibo d'asporto ha aperto un ulteriore dibattito tra pro e contro. C'è chi non riaprirà perché le misure previste come ad esempio gli orari limitati, sono poco vantaggiosi ai fini del profitto e chi ritiene che riaprire sia un segnale di ripresa importante.
Per alcuni la preoccupazione è anche perdere i benefit del Governo come la Cassa Integrazione, o i bonus per le imprese, ma la Fipe assicura che non sarà così. In un post su Facebook il presidente Di Porzio dichiara:
"Vedo con piacere che dovunque si parla e si usa la parola 'ripartenza'.
All'inizio quando abbiamo lanciato con Confcommercio e gli amici e colleghi di questa campagna l'hastag #IoVoglioRipartire, tutti si scandalizzavano e dicevano, dovete rimanere a casa!!
Segno che, come per gli impasti delle pizze, dobbiamo attendere la 'maturazione' delle cose.
Quindi attendiamo la 'maturazione' anche della Ordinanza 37 del 22 aprile - ripartenza bar, pasticcerie, ristoranti, gastronomie, sushi. etc.
Molti non sanno come si svolgono le trattative sindacali e credono di poter ottenere tutto e subito: non è così, si chiede 100 per ottenere 60.
Io dico, fino a ieri mattina tutti dicevano: 'mettetevi l'anima in pace, vi faranno ripartire il 4 maggio, forse...'
Adesso c'è la possibilità di ripartire da lunedì, e comunque vi lamentate?
Certo, le condizioni sono abbastanza impegnative, ma cosa vi aspettavate? Che dicessero riaprite come prima e basta?
Ci sono delle incongruenze e cose da interpretare su cui abbiamo chiesto un chiarimento in Regione, tipo la visita medica, gli orari, i dpi e le zone di consegna.
Ma credo che dovete scegliere liberamente se volete ripartire, o se volete aspettare per organizzarvi meglio.
Attenzione vorrei che fosse chiaro e lo scrivo a caratteri cubitali, RIPARTIRE NON VUOL DIRE PERDERE I BENEFICI CHE ARRIVERANNO PER LE AZIENDE NE VUOL DIRE PERDERE LA CASSA INTEGRAZIONE.
Quindi decidete, valutate, senza criticare e sparlare: è un inizio e chiederemo correttivi ed estensione degli orari.
Vi serve contrapporvi per avere visibilità che altrimenti nessuno vi darebbe: noi abbiamo un atteggiamento diverso, che ha a cuore veramente il futuro dei pubblici esercizi.
Adesso è importante concentrarsi sull'asporto e sulla fase di somministrazione al pubblico, e sulle limitazioni. Se questo è l'inizio, vuol dire che dobbiamo batterci ancora di più per essere ascoltati, perchè le nostre imprese rappresentano un quinto del Pil della Campania-
Andiamo avanti!!"