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Confusione su fase 2, Ministro smentisce Conte: esclude asporto dal 4 maggio

Il ministro Patuanelli incalzato da Porro su Rete 4 apre all'asporto forse da metà maggio

Non solo dubbi interpretativi sul significato dei termini, vedi il caso dei 'congiunti', ma anche tanta confusione su cosa e quando si potrà e non si potrà fare. 

L'ennesima gaffe è stata commessa ieri a Quarta Repubblica su Rete 4 dal Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli incalzato dalle domande del giornalista Nicola Porro. Il conduttore voleva chiarimenti sull'asporto, prevista per il 4 maggio. 

La domanda del giornalista 

"L’ultima domanda gliela faccio molto semplice - chiede Porro - Siccome tra i più penalizzati nelle aperture perché saranno a giugno ci sono i bar e i ristoranti – vede queste sono domande che possono apparire banali ma le persone ce lo chiedono – l’ultima domanda che le faccio, tecnica, sui bar e ristoranti: ma io posso prendere da mangiare da bar e ristoranti dal 4 maggio e portarmeli per esempio a fare un picnic in un parco, è possibile?”

Alla domanda di Porro, però il Ministro ha dichiarato che il take away non partirà il 4 maggio 

“Ma guardi dal 4 maggio continua a valere la regola del domicilio e non dell’asporto. L’asporto sarà in una seconda fase che prevediamo essere probabilmente quella della seconda metà di maggio o forse di quella successiva a seconda anche di cosa succederà con queste riaperture, però vale il principio di prima, cioè io credo che l’importante è mantenere il distanziamento, mantenere l’uso della mascherina, l’uso dei guanti, l’igienizzazione delle mani, credo che siano comportamenti che ormai sono entrati nelle dinamiche sociali e ribadisco purtroppo perché sono qui da 60 giorni e non vedo la mia famiglia e avrei anche io bisogno di un abbraccio dei miei figli che non vedo da un po’ però sappiamo bene che i rischi e i pericoli che abbiamo corso… io le dico soltanto questo: io ho sentito il dibattito di oggi dopo la conferenza stampa del Presidente del Consiglio e vedo anche la tensione che sale rispetto al fatto che si sperava in un’apertura totale e ciascun singolo settore si chiede perché non posso fare questo perché abbiamo escluso quell’altro, però la somma totale di tutto questo fa semplicemente un’apertura totale di tutto quello che era chiuso, dal commercio al dettaglio ai parrucchieri ai bar, ai ristoranti e però se noi torniamo in quella condizione – noi abbiamo ancora 105 mila contagiati in questo Paese – e allora questo ci riporterebbe entro poco tempo di nuovo nelle condizioni dell’inizio di marzo ed è la cosa che dobbiamo evitare”.

Le dichiarazioni di Conte

Il premier Giuseppe Conte, aveva invece sottolineato che : "Dal 4 maggio saranno consentite attività di ristorazione con asporto - ha aggiunto il premier nessuno pensi però che davanti a bar e ristoranti ci possa essere un assembramento, si entrerà uno alla volta e il cibo non si consumerà davanti ai posti di ristoro". 

 Il Dpcm 

Nel decreto si legge che per la Fase 2 “Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché la ristorazione con asporto fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi”.

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