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Chi sono i Fraintesi, cosa faranno col bottino e cosa pensano di Avellino

Il trio avellinese: "Ci siamo allenati durante il Covid. Avellino una realtà compatta"

Pietro Preziuso, è laureato in economia aziendale, Michele D’Onofrio, laureando in ingegneria informatica, e Marco Famoso, è laureato in matematica. Sono loro il trio vincente di Reazione a Catena che da due settimane tiene i telespettatori incollati al televisore.

A Tv Sorrisi e canzoni hanno raccontato i progetti futuri e la loro storia

I tre ragazzi già in passato erano stati concorrenti della nota trasmissione Rai, ma siccome in quell’occasione non erano riusciti ad affermarsi, hanno avuto da regolamento l’opportunità di riprovarci. 

All’epoca della prima apparizione il loro nome era “I quasi famosi” ed il trio era composto dai soli Marco e Michele e un altro amico. «Lo abbiamo fatto come esperienza, ci siamo allenati un mesetto e siamo andati». Vengono eliminati subito, però l’anno successivo il regolamento subisce una modifica: chi non ha vinto soldi può avere una seconda chance.

Racconta Michele: «Io e Marco decidiamo di ritornare in modo serio e ci vogliamo allenare per bene». Il terzo amico ha altri impegni e viene convocato Pietro. «Gli abbiamo esposto il progetto: un anno di allenamenti». Pietro accetta di buon grado e si comincia. La strategia è tracciata: vedere le puntate delle edizioni precedenti, analizzare circa 2 mila parole per saperle definire velocemente («Le abbiamo divise per categorie: parti del corpo, oggetti, stanze della casa, mestieri, animali, eccetera») e un appuntamento sistematico una volta a settimana: il sabato. Tutto questo durante le restrizioni del Covid. «Solo il sabato pomeriggio, ma con costanza, l’incontro non doveva saltare. Da aprile in poi si sono alleggerite le restrizioni per via del Covid e ci vedevamo a turno a casa di uno o dell’altro. In famiglia erano contenti, certo non pensavano che saremmo arrivati a questo livello».

Michele ricorda: «Prima la maggior parte delle persone ci dicevano: “Non mi allenerei mai un anno per un programma tv!”. Noi, invece, ci credevamo. Non è che ci sentiamo tre geni, ci abbiamo lavorato. La bravura e la caparbietà sta proprio nel crederci - dicono a Sorrisi e Canzoni»

Il motivo del nome

«Per un periodo ci siamo allenati per telefono e uno magari diceva “non testa”, però l’altro non rispondeva “croce” perché capiva “festa”. A quel punto ci siamo detti che il nome della squadra doveva richiamare questo fatto, e quindi “i Fraintesi”».

«Che poi se lo leggi staccato diventa: “i Fra’ intesi” ossia “I fratelli che si intendono”». Precisa Michele: che forse è la definizione che preferiscono. 

Progetti 

Come raccontano a Tv Sorrisi e Canzoni i loro progetti riguardano soprattutto la possibilità di viaggiare e vedere nuovi posti. Con loro anche un altro componente del gruppo, Enricuccio, che però non ha preso parte alla trasmissione. Le loro mete preferite, sono Giappone, Las Vegas e Dubai.

Il loro allenatore

Il motto che “i Fraintesi” scandiscono in trasmissione è: «Un due tre/Enricuccio olè!».

Enrico è il loro “allenatore” speciale, un amico che studia, cataloga e inventa “catene di parole” per gli allenamenti. Non fa parte della squadra perché «non gli piace stare sotto le telecamere, gli viene l’ansia. Ma sarà con lui che partiranno alla volta delle mete scelte.

Su Avellino dicono

«Ci conosciamo dalle scuole elementari, ci siamo rivisti alle medie, anche se non eravamo in classe insieme, abbiamo frequentato gli stessi gruppi di amici, la realtà avellinese è piccola e compatta».

Oggi ad Avellino li fermano tutti: «Per percorrere il corso, che di solito attraversi in dieci minuti, ieri ci abbiamo messo un’ora!»

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