Cgil e Fiom: "Occorre aprire la trattativa con Governo e Stellantis"
CGIL e Fiom: "Occorre aprire la trattativa con Governo e Stellantis per un accordo che garantisca ricerca e sviluppo, produzione e occupazione"
Si è svolto oggi il tavolo di confronto tra le organizzazioni sindacali e il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sul futuro della produzione di Stellantis negli stabilimenti italiani. L'incontro è avvenuto in seguito alla manifestazione della Fiom a Poissy e agli scioperi unitari dei metalmeccanici.
Il confronto, avviato oggi con il Governo, deve diventare una trattativa anche con Stellantis per arrivare a un accordo quadro sul piano industriale, con impegni precisi su investimenti, garanzia occupazionale, impianti, ricerca e sviluppo per il rilancio del settore, a partire dalla componentistica.
In Italia, la produzione di Stellantis è al di sotto dei 500.000 veicoli, ed è necessario tornare a produrre almeno un milione di auto e 300.000 veicoli commerciali leggeri con un cronoprogramma verificabile, coinvolgendo tutti gli stabilimenti del nostro Paese. È necessario, inoltre, ricercare anche nuovi produttori e rafforzare la capacità produttiva delle aziende della filiera della componentistica.
L'accordo condiviso per la transizione industriale deve assicurare l'occupazione e nuove assunzioni di Stellantis in Italia, e investire anche nella ricerca e sviluppo degli enti centrali. Le risorse pubbliche che il Governo metterà in campo devono essere vincolate alla realizzazione di questi obiettivi.
Un accordo tra Governo, Stellantis e organizzazioni sindacali può essere un primo passo per la definizione di obiettivi e strumenti di governo della transizione.
Il nostro Paese è in estremo ritardo nella definizione di un piano industriale per il settore della mobilità. Abbiamo tutte le potenzialità e le capacità per promuovere e rilanciare l'industria dell'auto nella transizione ecologica.
Il Governo, inoltre, apra un confronto sul settore automotive a partire dal documento congiunto di Fim, Fiom, Uilm e Federmeccanica.
Lo dichiarano in una nota congiunta Maurizio Landini, segretario generale CGIL e Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil.