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Lunedì, 29 Aprile 2024
Salute Ariano Irpino

La nutrizione artificiale di precisione nel paziente oncologico

L'argomento è stato oggetto del convegno che si è svolto nella sede di Biogem, ad Ariano Irpino, mercoledì 18 ottobre

Il paziente neoplastico presenta frequentemente, fin dall’esordio della malattia, un calo ponderale con un’incidenza variabile a seconda della sede, del tipo e dallo stadio della malattia. Il cancro, infatti, per proliferare sottrae calorie all’organismo: dalle 300 alle 500 calorie al giorno e da 15-20 gr di proteine quotidiane. Quello della nutrizione artificiale di precisione in oncologia e nefrologia è dunque un tema importante perché garantire un apporto calorico corretto ai malati oncologici significa permettere loro di meglio affrontare le cure e quindi di migliorare la prognosi.

Il tumore si cura anche con il supporto nutrizionale

Ne hanno parlato esperti e studiosi durante l’incontro organizzato dal professore Michele Caraglia, responsabile del Laboratorio di Oncologia Molecolare e Medicina di Precisione di Biogem, insieme al dottore Ciro Nasti, Direttore del Centro NAD (Nutrizione Artificiale Domiciliare) dell’Asl di Avellino, che si è svolto nella sede di Ariano Irpino mercoledì 18 ottobre.
Presenziato dal professore Giovambattista Capasso, direttore scientifico di Biogem, il convegno ha avuto un’impronta fortemente traslazionale, anche grazie a una descrizione delle attività svolte e dei risultati conseguiti dall’Unità di Nutrizione Artificiale di Avellino, ad opera del dottore Ciro Nasti. Un intervento che testimonia ancora una volta il forte legame di Biogem con il territorio e l’intensa collaborazione in corso con l’Asl di Avellino, guidata dal dottore Mario Ferrante.

La nutrizione artificiale di precisione in oncologia è stato l'argomento che ha caratterizzato la sessione mattutina del confronto, moderata dal dottore Geppino Genua, a lungo Responsabile dell’UOSD (Unità Operativa Semplice Dipartimentale) di oncologia dell’ospedale Frangipane-Bellizzi di Ariano Irpino e dalla ricercatrice di Biogem, Marianna Scrima.

La seduta pomeridiana, coordinata dal professore Francesco Trepiccione, responsabile del Laboratorio di Nefrologia Traslazionale di Biogem, si è aperta, invece, al settore nefrologico, allargandosi anche ad ambiti più generalmente dietologici con specifico riferimento ai pazienti affetti da patologie renali croniche.

Al convegno hanno partecipato numerosi ricercatori e clinici campani, da Vincenzo Zurlo (UOSD NAD Asl Napoli 3 Sud ), che ha relazionato sulla nutrizione artificiale nel paziente oncologico, a Raffaele Addeo (Direttore UOC Oncologia Ospedale ‘San Giovanni Di Dio’ di Frattamaggiore), che ha posto al centro del suo intervento il tema della gestione della nutrizione enterale nel paziente con tumore testa-collo. Delle caratteristiche genetiche ed epigenetiche del paziente cachettico con carcinoma del colon-retto metastatico ha invece parlato Alessandro Ottaiano dell'Istituto Nazionale Tumori Fondazione “G. Pascale” di Napoli.

La dieta nelle cure palliative in onco-nefrologia è stato il tema principale dell’intervento di Vincenzo Bellizzi (Direttore UOC Nefrologia e Dialisi Ospedale ‘Sant’Anna e San Sebastiano’ di Caserta), seguito da un focus sui polimorfismi genetici predittivi di risposta alla nutrizione artificiale nel paziente neoplastico, ad opera del professore Michele Caraglia.
Nel pomeriggio, dopo un esordio sulla nutrizione enterale in nefrologia, con Roberta Ranieri, dell’Università della Campania “L. Vanvitelli”, Mariadelina Simeoni dell'Università della Campania “L. Vanvitelli” ha svolta una disamina sugli aspetti dietetici e nutrizionali del paziente con insufficienza renale cronica. Anna Iervolino, Responsabile del Laboratorio di Nefrologia Traslazionale di Biogem, ha relazionato invece sul microbiota intestinale nel paziente nefropatico. Il dibattito si è concluso con l’intervento di Giorgina Piccoli (Centre Hospitalier Le Mans, Le Mans, France) sulla dieta vegetariana in onco-nefrologia tra realtà o leggenda.

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