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Venerdì, 26 Aprile 2024

"Mai più come prima", gli infermieri: "Accoltellati alle spalle da questo Governo"

"Prima siamo stati chiamati eroi e poi abbandonati"

L’emergenza Covid19 ha messo a nudo le debolezze del nostro Servizio Sanitario Nazionale: scarsi investimenti nell’assistenza territoriale, scandalosi ritardi, strutture ridotte all’osso e inadeguate, politiche sul personale miopi e limitate. A seguito della pandemia da Coronavirus, che ha causato migliaia di morti in Italia, è emersa una crisi sanitaria senza precedenti.

Per questo, il Sindacato NURSING UP si chiede cosa dovrà cambiare a livello sanitario in seguito all’epidemia, cosa non dovrà essere MAI PIÙ COME PRIMA.

Alla luce dell’impegno oggettivo che abbiamo profuso in ogni dove, per noi infermieri non c'è dubbio che sia davvero scandaloso quanto stia accadendo. Offesi e umiliati da una politica cieca, insensibile, incapace di rendere merito ad una classe di lavoratori che ha gestito con professionalità, anima e cuore, l'emergenza, lottando sul campo instancabilmente, che ha svolto turni massacranti, che ha indossato camici da macellaio nelle corsie, perché mancavano i corretti dispositivi di protezione, rimettendoci anche la vita. Viene da pensare alla memoria dei 40 infermieri che sono morti per portare a termine il loro lavoro, uccisi da un virus che hanno affrontato fino all'ultimo senza paura, per non dimenticare i 12000 infermieri infettati. Di fronte a questo bisogna fermarci un attimo e pensare al sistema sanitario gestito da una classe politica che prima ci elogia, ci chiama eroi, angeli e poi, quando meno ce lo aspettiamo, ci pugnala alle spalle senza pietà e non ha nemmeno il coraggio di riconoscerci l'aumento di stipendio fisso e ricorrente che ci spetta, come anche i mille o duemila euro lordi promessi che sono scomparsi nel testo del decreto “Cura Italia”, che in se stessi non rispecchiavano certo il valore della nostra professionalità: come se la nostra professionalità fosse pagata "a peso" in base all'importanza del momento. Abbiamo diritto a riconoscimenti strutturali, ad aumenti in busta paga che arrivino ogni mese e non "una tantum", perché noi infermieri non lavoriamo a cottimo! Ci sentiamo presi in giro e messi all'ultimo posto, anche se siamo quelli che non hanno mai smesso di lottare. Ma non è finita qui, al punto 5 della bozza del DL, viene data una risposta alle continue richieste fatte dal Nursing up di integrare gli organici infermieristici, una promessa mantenuta solo a metà, si parla di un numero che oscillerebbe tra 9600 e 10000 nuovi infermieri. Manca una risposta valida a quella carenza strutturale di almeno 53000 infermieri degli altri reparti e strutture, quella che c'era già prima dell'emergenza Coronavirus. Insomma, continua a non arrivare l'atteso "reale" cambiamento di un sistema che fa acqua da tutte le parti. Questa pandemia non ci ha insegnato davvero nulla! Vogliamo un futuro diverso, costruito sul rispetto della dignità professionale, per una categoria, quella degli infermieri, dimenticata ed è per questo che scendiamo in piazza per protestare contro il governo che gli ha voltato le spalle, nella speranza di ottenere finalmente risultati concreti da parte di chi oggi ha il potere di decidere. Per questo, il sindacato Nursing Up ha organizzato in tutta Italia Flash mob per protestare al fianco degli infermieri contro il governo.

Chiediamo:

1. Risorse economiche sufficienti per garantire una indennità infermieristica che, al pari di quella già riconosciuta per altre professioni sanitarie della dirigenza, sia parte del trattamento economico fondamentale.

2. Il riconoscimento della malattia professionale e il correlato meccanismo di indennizzo in caso di infezione con o senza esiti temporanei o permanenti.

3. L’immediato adeguamento delle dotazioni organiche del personale operante nella generalità dei presidi ospedalieri e sul territorio.

4. L’avvio dei processi di stabilizzazione del personale sanitario precario.

5. Il superamento, per gli infermieri pubblici e per gli altri professionisti non medici, del vincolo di esclusività, concretizzando un’intramoenia che consenta di prestare attività professionale a favore di strutture sociosanitarie (RSA, case di riposo, case di cura e strutture residenziali, riabilitative, …), anche per far fronte alla gravissima carenza di personale infermieristico di tali realtà.

6. Direttive e risorse finalizzate a sostenere l’aggiornamento professionale dei professionisti del comparto, riduzione del debito orario settimanale degli stessi (orario di servizio) pari ad almeno 4 ore settimanali, da utilizzare per le attività di aggiornamento, come già avviene per i medici.

7. Direttive e nuove risorse finalizzate all’immediato e stabile riconoscimento degli infermieri specialisti e gli esperti in applicazione della Legge 43/06 e per la valorizzazione economico giuridica della funzione di coordinamento, valorizzazione delle competenze cliniche e gestionali degli interessati.

8. Un’area contrattuale infermieristica che riconosca peculiarità, competenza e indispensabilità ormai evidenti.

È arrivato il momento che il governo accolga le proposte fatte da parte degli infermieri per migliorare l’operatività del sistema e delineare il progetto di rinascita dell'intera organizzazione, affinché gli infermieri possano vivere il loro futuro da protagonisti. Oggi abbiamo la grande occasione di ripensare il sistema, di cambiare paradigma. La sanità italiana resta un’eccellenza ma richiede investimenti eccellenti, strutture adeguate ed organizzazione efficace ed efficiente. 

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