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Caneo: "Franco ha qualità incredibili, un regista a 360 gradi, farà bene ad Avellino"

"Futuro? Merito concretezza. Non mi va più di iniziare con le scommesse, voglio le armi per vincere"

A Radio Punto Nuovo, nel corso de' Il Pomeriggio da Supereroi, è intervenuto Bruno Caneo, ex allenatore della Turris: "Il riscontro di aver fatto un bel calcio sui campi più importanti della Serie C mi ha gratificato molto. Oggi però io sono a casa mentre altri sono già pronti per preparare la nuova stagione. La nostra proposta di calcio era quella di avere dinamicità, aggressività e intraprendenza. A centrocampo preferisco avere due palleggiatori, che abbiano qualità e che non facciano andare mai in affanno la squadra. Loro sono quelli che fanno giocare gli altri interpreti di movimento. Daniele Franco è un professionista serio e attento, è cresciuto tanto in questi anni. L’anno scorso ha avuto difficoltà iniziali, tra una squalifica durante le amichevoli, l’infortunio e il Covid. Non ha fatto un campionato continuo ed è stato condizionato. Però ha qualità tecniche incredibili, sa palleggiare sul corto e sul lungo. Ha destrezza nella conduzione palla, vede il gioco. Un regista a 360 gradi, ma allo stesso tempo in interdizione non si fa disprezzare. Avellino è una piazza esigente, c’è una società che è solida, a livello economico è importante. Di conseguenza si augura che abbia le potenzialità per organizzare un gruppo di giocatori per togliersi le soddisfazioni che meritano. Tornando a Daniele Franco farà bene sicuramente ad Avellino. Difetti? Li abbiamo tutti. Lui si mette a disposizione. Deve essere al 100% della condizione atletica. Non essendo grosso strutturalmente viene penalizzato dal punto di vista fisico. Però se sta bene fisicamente, è talmente veloce e rapido che sa farsi valere in interdizione. Il mio futuro? Interessamenti tanti, concretezza poco. Io sono rispettoso delle situazioni e credo di meritare concretezza. Non l’ho trovata ora, spero di averla in futuro. Ho lasciato Torre del Greco perché dal punto di vista professionale aspiravo a una squadra che mi desse le chances per giocarmi i play-off, una squadra che mi dicesse ‘Questo è l’organico per centrare i play-off. Poi se sei bravo o se la squadra in più e merita di più tanto meglio’. Iniziare con delle scommesse non mi va più, ritengo di essere arrivato a un punto tale da esigere una squadra che mi dia le armi per cercare di vincere qualcosa anche da allenatore. Ho l’entusiasmo di un quarantenne ma l’esperienza di un sessantenne”.

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